Tragedia a Napoli: muore in ambulanza dopo colpo di taser, Magi chiede un intervento urgente

Tragedia a Napoli: muore in ambulanza dopo colpo di taser, Magi chiede un intervento urgente

Tragedia a Napoli: muore in ambulanza dopo colpo di taser, Magi chiede un intervento urgente

Matteo Rigamonti

Ottobre 7, 2025

La tragedia avvenuta a Napoli, dove un uomo di 35 anni è deceduto in ambulanza dopo essere stato colpito con un taser dai carabinieri, ha suscitato un acceso dibattito pubblico e politico. L’episodio si è verificato dopo una chiamata per una presunta lite familiare, in un contesto di apparente confusione e panico. All’arrivo delle forze dell’ordine, gli agenti hanno udito urla e rumori di oggetti rotti provenire dall’abitazione, dove si trovavano anche una donna e una bambina, rendendo l’intervento ancora più delicato.

Il 35enne, trovato in uno stato di evidente confusione, ha opposto resistenza. I carabinieri hanno inizialmente utilizzato uno spray urticante, ma data l’inefficacia di questo primo tentativo, hanno optato per il taser, uno strumento progettato per immobilizzare temporaneamente un soggetto. Secondo le forze dell’ordine, l’uso del taser è stato considerato necessario per fermare l’uomo in quella situazione critica. Tuttavia, la dinamica dell’accaduto rimane avvolta nel mistero, sollevando interrogativi sulla legittimità e sull’efficacia di questo strumento.

Dopo essere stato colpito, il 35enne è stato trasportato in ambulanza verso l’ospedale, dove è deceduto. Fonti investigative hanno confermato che il taser è stato utilizzato seguendo le procedure previste dalla legge, che richiedono di avvisare il soggetto in difficoltà e di eseguire scariche di avvertimento prima di utilizzare la scarica elettrica. Tuttavia, l’episodio ha immediatamente innescato un dibattito acceso, con interrogazioni e richieste di chiarimenti da parte di esponenti politici.

Le reazioni politiche

Uno dei critici più vocali di questa situazione è stato Riccardo Magi, segretario di +Europa. Magi ha definito l’episodio una “strage” e ha chiesto al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di fermare l’uso del taser da parte delle forze dell’ordine. “È l’ennesima morte avvenuta in pochi mesi a causa dell’uso di questo strumento. La responsabilità di quanto accaduto ricade su chi ha deciso di mantenere in dotazione questa arma”, ha dichiarato Magi, che ha presentato interrogazioni parlamentari per chiedere la sospensione dell’uso del taser, sottolineando che la sicurezza pubblica non può essere garantita a costo della vita dei cittadini.

La difesa del taser

Il Ministro Piantedosi ha difeso l’uso del taser, definendolo uno strumento “imprescindibile” per le forze dell’ordine, utile per evitare l’uso di armi da fuoco. In un intervento di agosto, il Ministro aveva ribadito che le regole di ingaggio prevedono l’utilizzo del taser solo in situazioni di violenza e aggressività. Tuttavia, gli eventi recenti pongono interrogativi sulla reale efficacia e sicurezza di questo strumento, specialmente in situazioni delicate come quella di Napoli.

Un problema ricorrente

Non è la prima volta che episodi simili si verificano nel nostro paese. Negli ultimi mesi, diversi casi di decessi legati all’uso del taser hanno sollevato preoccupazioni. Ecco alcuni degli eventi più significativi:

  1. 15 settembre: Un uomo di 41 anni è deceduto a Reggio Emilia dopo essere stato colpito dal taser.
  2. 19 agosto: Un altro uomo di 41 anni, Elton Bani, è morto a Genova dopo aver ricevuto quattro scariche di taser, portando all’apertura di un fascicolo per omicidio colposo.

Il dibattito sull’utilizzo del taser è quindi acceso e complesso. Da un lato, c’è chi sostiene che si tratti di uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza degli agenti e della comunità; dall’altro, cresce il timore che il suo utilizzo possa portare a situazioni fatali, specialmente per soggetti vulnerabili o in stato di crisi. Le domande sulla legittimità e sull’efficacia di questo strumento si fanno sempre più pressanti, non solo tra i politici, ma anche tra i cittadini, che chiedono maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle forze dell’ordine.

L’episodio di Napoli si aggiunge a un lungo elenco di tragedie che meritano di essere esaminate con attenzione. La richiesta di maggiore formazione per gli agenti, il monitoraggio sull’uso di strumenti come il taser e l’adozione di protocolli più rigorosi sono solo alcune delle misure proposte per evitare che simili eventi possano ripetersi. In un momento in cui la sicurezza è al centro del dibattito politico, la questione dell’uso del taser resta un tema caldo e controverso, richiedendo un’analisi approfondita e senza pregiudizi.