La strana richiesta di un certificato medico per attestare l’omosessualità durante la prenotazione del vaccino Hpv

La strana richiesta di un certificato medico per attestare l'omosessualità durante la prenotazione del vaccino Hpv

La strana richiesta di un certificato medico per attestare l'omosessualità durante la prenotazione del vaccino Hpv

Matteo Rigamonti

Ottobre 8, 2025

Nella società contemporanea, la questione dei diritti civili e della salute pubblica è diventata sempre più centrale. Tuttavia, episodi come quello accaduto a un cittadino romano dimostrano che la strada da percorrere è ancora lunga. Questo uomo ha cercato di prenotare il vaccino contro il papilloma virus (HPV), un vaccino offerto gratuitamente a determinate categorie a rischio, tra cui gli uomini che fanno sesso con uomini. È rimasto sbalordito quando, al telefono, un operatore gli ha chiesto di presentare un certificato medico che attestasse il suo orientamento sessuale per poter accedere all’esenzione dal pagamento.

Il contesto delle linee guida per il vaccino HPV

La situazione si è svolta in un contesto in cui la Regione Lazio ha messo in atto linee guida chiare per la somministrazione del vaccino HPV, riconoscendo come a rischio le persone omosessuali. L’uomo ha contattato il numero verde per prenotare il vaccino, essendo consapevole dei diritti che gli spettavano. «Volevo prenotare il vaccino per l’HPV, essendo omosessuale, sapevo già di essere tra le categorie individuate dalle linee guida sanitarie come a rischio», ha dichiarato l’uomo a Fanpage.

La controversa richiesta di un certificato medico

La richiesta dell’operatore è stata scioccante. Il cittadino ha fatto notare che, secondo la normativa vigente, era sufficiente un’autodichiarazione per attestare l’appartenenza a una delle categorie esentate. Tuttavia, l’operatrice ha insistito, affermando che una certificazione medica sarebbe stata «preferibile» per evitare possibili abusi. Questa affermazione ha sollevato interrogativi non solo sulla comprensione delle normative da parte degli operatori, ma anche sul rispetto della dignità delle persone coinvolte.

Le implicazioni etiche e legali

  1. La normativa vigente in Italia riconosce il diritto alla salute per tutti.
  2. Le linee guida della Regione Lazio definiscono chiaramente le categorie esenti dal pagamento per il vaccino HPV.
  3. La richiesta di un certificato medico per attestare l’orientamento sessuale ha sollevato questioni etiche e legali significative.

Molti esperti di diritti civili e rappresentanti della comunità LGBTQ+ hanno denunciato la richiesta come inaccettabile e lesiva della dignità personale. La situazione si fa ancora più grave se si considera che assimilare l’orientamento sessuale a una patologia è una forma di discriminazione che non dovrebbe avere spazio in una società civile.

La risposta delle istituzioni e la necessità di cambiamento

L’Asl Roma 3 ha avviato un’indagine interna per chiarire l’accaduto. In un comunicato ufficiale, l’ente ha espresso solidarietà all’utente e ha specificato che il servizio legato al numero verde è gestito in appalto da una società esterna. Questo solleva interrogativi sulla formazione e sulle procedure adottate da tali operatori, evidenziando la necessità di un monitoraggio più attento e di una migliore preparazione del personale.

L’episodio ha anche riacceso il dibattito sull’importanza delle autodichiarazioni in ambito sanitario. Sono molti i diritti delle persone che possono essere messi a rischio da richieste inadeguate e discriminatorie. Gli operatori sanitari dovrebbero essere formati per riconoscere e rispettare i diritti dei pazienti, evitando barriere non necessarie all’accesso a cure e servizi.

In un contesto in cui le politiche sanitarie devono essere inclusive e rispettose della diversità, è fondamentale che istituzioni e operatori sanitari si impegnino a garantire il rispetto della dignità e dei diritti di tutti i cittadini. Gli episodi di discriminazione, come quello vissuto dal cittadino romano, non devono essere tollerati e devono dare luogo a riflessioni e cambiamenti concreti nelle procedure e nelle pratiche quotidiane. L’auspicio è che questo caso possa fungere da catalizzatore per miglioramenti nel sistema sanitario, affinché simili situazioni non si ripetano in futuro.