Borsa europea in altalena: Wall Street in attesa, Milano perde l’1%

Borsa europea in altalena: Wall Street in attesa, Milano perde l'1%

Borsa europea in altalena: Wall Street in attesa, Milano perde l'1%

Giada Liguori

Ottobre 9, 2025

Le borse europee si presentano oggi con un panorama contrastato, riflettendo la cautela che si respira anche a Wall Street. Mentre il Dow Jones ha registrato un modesto incremento dello 0,1% e il Nasdaq ha guadagnato lo 0,03%, Milano ha subito un calo significativo dell’1%. Questo ribasso è stato principalmente influenzato dal crollo di Ferrari, le cui azioni sono scese del 13,3% a seguito di stime che non hanno soddisfatto le aspettative degli analisti.

Andamento delle borse europee

Il mercato milanese non è stato l’unico a mostrare segni di debolezza. Anche la Borsa di Madrid ha chiuso in rosso, con una flessione dello 0,65%, così come Londra, che ha registrato un calo dello 0,25%. Al contrario, Parigi e Francoforte hanno visto segni di positività, rispettivamente con un incremento dello 0,25% e dello 0,35%. Questi movimenti di mercato sono indicativi di un clima di incertezza che continua a dominare le piazze finanziarie europee.

Differenziali e rendimenti

Un elemento chiave che contribuisce a questa instabilità è il differenziale tra i titoli di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) decennali, che rimane stabile sopra i 79 punti. Nello specifico, il rendimento annuale dei Btp italiani ha visto un aumento di 1,8 punti, portandosi al 3,49%, mentre quello dei Bund tedeschi ha raggiunto il 2,7% con un incremento di 2,1 punti. Anche il rendimento dei titoli francesi ha mostrato un leggero rialzo, attestandosi al 3,51% con un aumento di 0,3 punti. Questi rendimenti sono monitorati con particolare attenzione dagli investitori, in attesa di sviluppi politici e economici, tra cui la nomina del nuovo primo ministro dopo l’addio di Sébastien Lecornu.

Settore bancario e automobilistico

La giornata è stata segnata anche da difficoltà per il settore bancario europeo. HSBC ha registrato una flessione del 4%, penalizzata dai piani di privatizzazione della controllata Hang Seng Bank. Altre banche hanno seguito l’andamento negativo, con:

  1. Lloyds: -2,45%
  2. Bbva: -1,53%
  3. Mediobanca: -1,54%

In Italia, Unicredit ha visto un decremento dell’1,3%, mentre Banco BPM ha perso lo 0,95%, attirando l’attenzione degli analisti a causa di indiscrezioni riguardo a un possibile interesse per la Banca di Asti. Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha registrato una leggera flessione dello 0,75%, mentre il suo amministratore delegato, Luigi Lovaglio, è attualmente in audizione presso la commissione d’inchiesta sulle banche in Parlamento, un evento che potrebbe avere ripercussioni significative sull’andamento futuro della banca.

D’altro canto, Intesa Sanpaolo ha mostrato una cautela, chiudendo con una perdita minima dello 0,11%. Tuttavia, non tutte le banche italiane hanno seguito il trend negativo: Popolare Sondrio ha guadagnato lo 0,6%, mentre Bper ha registrato un incremento dello 0,8%. Questi risultati positivi possono suggerire che, nonostante le difficoltà generali del settore, esistono istituti bancari che riescono a mantenere una certa stabilità.

Nel settore automobilistico, Porsche ha subito una flessione dell’1,97%, in risposta a dati deludenti provenienti dal mercato cinese, un’area cruciale per le vendite dei produttori di auto. Al contrario, Stellantis ha visto un incremento del suo valore azionario dell’0,9%, il giorno dopo la nomina di Emanuele Cappellano alla guida della divisione Europa, un cambiamento strategico che potrebbe influenzare le operazioni e le performance del gruppo nel continente. Jean-Philippe Imparato, ex CEO di Opel, è stato invece trasferito a Maserati, un’ulteriore dimostrazione della continua evoluzione delle leadership aziendali nel settore automotive.

L’andamento contrastante delle borse europee e le notizie di mercato di oggi riflettono un contesto economico in continua evoluzione, con gli investitori che rimangono in attesa di segnali più chiari riguardo alle decisioni politiche e ai risultati aziendali. La cautela che si percepisce a Wall Street e in Europa è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l’andamento dell’economia globale, le tensioni geopolitiche e le politiche monetarie delle banche centrali, che continuano a influenzare le aspettative sui mercati finanziari.