Landini: la manovra inadeguata ci conduce verso il fallimento

Landini: la manovra inadeguata ci conduce verso il fallimento

Landini: la manovra inadeguata ci conduce verso il fallimento

Giada Liguori

Ottobre 11, 2025

In un clima di crescente tensione sociale ed economica, il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla recente manovra economica del governo. Dopo un incontro a Palazzo Chigi, Landini ha definito l’appuntamento “dannoso”, sottolineando l’assenza di risposte concrete alle richieste dei sindacati. La legge di bilancio, un tema cruciale per il futuro economico del Paese, sembra non soddisfare le aspettative di chi rappresenta i lavoratori.

“Non abbiamo avuto alcuna risposta”, ha affermato Landini, evidenziando una mancanza di dialogo e apertura da parte del governo. La situazione è preoccupante, soprattutto considerando i recenti sviluppi economici globali e locali, che impongono scelte strategiche e lungimiranti.

le sfide del governo

Il governo, guidato dal Premier Giorgia Meloni, si trova ad affrontare una serie di sfide economiche senza precedenti, tra cui:

  1. Aumento dei prezzi dell’energia
  2. Inflazione
  3. Necessità di rilanciare la crescita dopo la pandemia di Covid-19

Tuttavia, la manovra attuale sembra non rispondere adeguatamente a queste sfide. Le misure proposte, secondo Landini, sono destinate a “portare a sbattere” il Paese, in un contesto già fragile.

le critiche alla manovra

Le critiche di Landini non si limitano all’assenza di risposte, ma si estendono anche alle misure economiche specifiche incluse nella manovra. Molte delle proposte avanzate non sembrano tenere conto delle necessità dei lavoratori, come:

  • Aumento dei salari
  • Tutela dei diritti
  • Promozione di un lavoro dignitoso

La CGIL ha sempre sostenuto che un’economia sana deve partire dalla valorizzazione del lavoro e dal rispetto delle persone che lo svolgono.

Inoltre, Landini ha messo in evidenza la necessità di riformulare le politiche fiscali e sociali per garantire equità e giustizia sociale. La manovra, secondo lui, non solo rischia di non contribuire a una ripresa economica sostenibile, ma potrebbe anche aggravare le disuguaglianze già esistenti nel Paese.

le richieste della CGIL

La CGIL ha recentemente lanciato una serie di campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche economiche. Le richieste principali includono:

  1. Aumento significativo degli investimenti nel settore pubblico, in particolare in sanità, istruzione e infrastrutture
  2. Rafforzamento della contrattazione collettiva, fondamentale per garantire diritti e tutele ai lavoratori

La manovra, così come è stata presentata, non sembra orientata a promuovere un dialogo costruttivo tra le parti sociali, ma al contrario rischia di allontanare ulteriormente il governo dalle istanze dei lavoratori.

La reazione del governo alle critiche di Landini è attesa con interesse. Gli osservatori si chiedono se il Premier Meloni e il suo esecutivo siano disposti a rivedere le proprie posizioni e a intraprendere un percorso di dialogo con le organizzazioni sindacali. L’assenza di un confronto aperto e costruttivo potrebbe portare a un’escalation di tensioni sociali, con manifestazioni e scioperi che possono destabilizzare ulteriormente l’economia.

In questo contesto, è fondamentale che il governo tenga conto delle preoccupazioni espresse dai sindacati e dalle forze sociali. Un approccio inclusivo e di ascolto potrebbe non solo migliorare l’efficacia delle politiche economiche, ma anche contribuire a ricostruire un clima di fiducia tra cittadini e istituzioni.

La manovra economica diventa, quindi, un test per la capacità del governo di rispondere alle sfide del presente e del futuro. Le aspettative dei lavoratori e delle loro rappresentanze sono alte, e la mancanza di risposte adeguate potrebbe tradursi in un clima di crescente insoddisfazione. In questo scenario complesso, il compito di Landini e della CGIL è quello di continuare a far sentire la propria voce, portando avanti le istanze dei lavoratori e chiedendo un cambiamento significativo nelle politiche economiche del governo. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo sarà possibile costruire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani.