Migranti: Musso di Irem Spa annuncia l’inserimento di 60 lavoratori egiziani e le sfide da affrontare

Migranti: Musso di Irem Spa annuncia l'inserimento di 60 lavoratori egiziani e le sfide da affrontare

Migranti: Musso di Irem Spa annuncia l'inserimento di 60 lavoratori egiziani e le sfide da affrontare

Matteo Rigamonti

Ottobre 11, 2025

In un contesto sempre più complesso per le aziende italiane, la difficoltà nel reperire manodopera specializzata rappresenta una sfida significativa. Il Decreto Cutro emerge come uno strumento cruciale per facilitare l’ingresso di lavoratori stranieri qualificati nei settori tecnici e industriali. Un esempio emblematico è rappresentato da Irem Spa, una storica azienda di Siracusa attiva nell’impiantistica industriale, che ha avviato l’inserimento di 60 lavoratori egiziani, specializzati in saldatura e tubisteria, grazie alle opportunità offerte da questo decreto.

L’integrazione delle competenze

Giovanni Musso, amministratore delegato di Irem Spa, ha chiarito che l’obiettivo dell’azienda non è quello di sostituire i lavoratori italiani, ma piuttosto di integrarli con nuove competenze. “Nel mercato nazionale, figure professionali come saldatori e tubisti sono sempre più difficili da trovare,” ha affermato Musso. La strategia di Irem Spa si basa su un’integrazione proficua, dove le competenze dei nuovi arrivati possono arricchire il tessuto lavorativo dell’azienda.

Un percorso formativo completo

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Orienta Spa e ha avuto inizio in Egitto, dove sono stati organizzati corsi di lingua italiana e formazione tecnica certificata da enti terzi. Musso ha sottolineato l’importanza di costruire un percorso completo: “Parte dalla selezione e arriva fino all’inserimento operativo nei nostri cantieri”. Il primo gruppo di venti lavoratori è già attivo a Siracusa dal gennaio 2025, mentre altri quaranta stanno arrivando progressivamente in Italia. Questo processo di integrazione è significativo non solo per Irem Spa, ma anche per il contesto economico locale.

Criticità del decreto Cutro

Tuttavia, nonostante i risultati positivi, Musso ha evidenziato alcune criticità. Il Decreto Cutro, pur essendo un provvedimento utile e necessario, presenta ancora dei limiti. “Consente alle aziende di reperire manodopera qualificata in modo più flessibile rispetto al vecchio Decreto Flussi, che era troppo rigido e vincolato da quote e click day,” ha spiegato. Tuttavia, i tempi delle procedure restano eccessivi: tra corsi di formazione, nulla osta e rilascio dei visti, possono passare circa sei mesi. Questo rappresenta un ostacolo serio per le imprese che lavorano su commesse complesse.

L’importanza della formazione

La formazione emerge come una leva fondamentale per l’integrazione dei lavoratori migranti. Musso ha ribadito: “Crediamo fortemente che la competitività passi dalle persone. Questi lavoratori, che arrivano con competenze già solide, si stanno integrando bene nei nostri team. Stanno imparando la lingua, la cultura aziendale e le regole di sicurezza”. Questo processo di apprendimento reciproco non solo arricchisce il know-how aziendale, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro inclusivo.

In sintesi, l’esperienza di Irem Spa e l’inserimento di lavoratori egiziani rappresentano un passo avanti verso una maggiore integrazione nel mercato del lavoro. Con il supporto di iniziative come il Decreto Cutro, è possibile rispondere alle esigenze di manodopera qualificata e costruire un futuro lavorativo più inclusivo e prospero per tutti.