Il 4 novembre 2025, la Filmoteca Vaticana ospiterà una proiezione speciale del film “Il Messia” di Roberto Rossellini, in occasione del 50esimo anniversario della sua uscita. Questo evento rappresenta una pre-apertura della 29/a edizione del Tertio Millennio Film Fest, un festival di cinema promosso e organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. Si tratta di un’occasione imperdibile non solo per gli appassionati di cinema, ma anche per coloro che sono interessati alle tematiche religiose e spirituali che il film affronta con estrema delicatezza.
la visione di rossellini
“Il Messia” è una delle opere più significative di Rossellini, un regista che ha segnato la storia del cinema italiano grazie alla sua visione innovativa e al suo approccio realistico. Il film racconta la vita di Gesù Cristo, evitando gli artifici melodrammatici che spesso caratterizzano le rappresentazioni cinematografiche di figure religiose. Al contrario, Rossellini si concentra sulla verità storica e sulla profondità spirituale del personaggio, presentandolo nella sua umanità e nella sua lotta interiore.
protagonisti e testimonianze
Alla proiezione del film saranno presenti diverse figure legate all’opera e alla sua realizzazione:
- Alessandro Rossellini, nipote del regista, porterà la sua testimonianza personale e professionale riguardo all’eredità del nonno.
- Mita Ungaro, che interpreta Maria, e Pier Maria Rossi, nel ruolo di Gesù, contribuiranno a rievocare la memoria di un progetto che ha segnato profondamente le loro carriere.
- Beppe Cino, assistente alla regia di Rossellini, offrirà un’importante prospettiva sul processo creativo e sulla visione artistica del regista.
La figura di Giona Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival e critico cinematografico, è altrettanto significativa. Nazzaro, noto per la sua capacità di analisi e il suo amore per il cinema d’autore, terrà una laudatio che fungerà da introduzione alla proiezione, abbracciando anche il contesto culturale e spirituale in cui “Il Messia” è stato creato.
un’opera di meditazione
Rossellini, attraverso il suo lavoro, ha cercato di coniugare fede, storia e umanità, creando un’opera che non è solo un racconto biblico, ma una vera e propria meditazione sulla vita e sull’esistenza. La scelta di attori come Mita Ungaro e Pier Maria Rossi non è casuale; entrambi apportano una naturalezza e una forza emotiva che rendono i personaggi vividi e credibili. Il risultato è un film che riesce a toccare le corde più profonde dell’animo umano, invitando lo spettatore a riflettere sulla propria spiritualità e sulla propria esistenza.
“Il Messia” non è solo un film; è un’esperienza cinematografica che sfida le convenzioni e invita a una visione più profonda della vita di Gesù. Rossellini, con il suo stile sobrio e rigoroso, riesce a trasmettere un messaggio universale, rendendo il sacro accessibile a tutti. La proiezione alla Filmoteca Vaticana non celebra semplicemente il cinquantesimo anniversario del film, ma offre l’opportunità di riconsiderare il potere del cinema come mezzo di esplorazione spirituale.
In un’epoca in cui la fede e la spiritualità sono spesso messe in discussione, “Il Messia” di Rossellini rappresenta un faro di luce. Questa proiezione non è solo un tributo a un grande maestro del cinema, ma anche un’occasione per rinnovare il dialogo tra fede e arte.
Il Tertio Millennio Film Fest, con il suo focus su opere che affrontano temi di rilevanza sociale e spirituale, si inserisce in questo contesto come un evento di grande significato. La scelta di aprire il festival con “Il Messia” sottolinea l’importanza del cinema non solo come intrattenimento, ma come mezzo per promuovere la riflessione e il dialogo su questioni fondamentali.
Questo festival, giunto alla sua 29/a edizione, raccoglie ogni anno un pubblico variegato, attratto dalla qualità delle opere presentate e dalla loro capacità di stimolare discussioni significative. Con eventi come quello dedicato a “Il Messia”, il Tertio Millennio Film Fest continua a svolgere un ruolo cruciale nel panorama culturale contemporaneo, promuovendo una visione del cinema che va oltre la superficie, invitando a esplorare le complessità dell’animo umano e della nostra esistenza.