Oggi, 12 ottobre, si svolgono le elezioni presidenziali in Camerun, un evento che coinvolge circa otto milioni di elettori. Il 92enne Paul Biya, attuale presidente e il capo di Stato più anziano al mondo, è in corsa per ottenere il suo ottavo mandato consecutivo, un traguardo che consoliderebbe ulteriormente il suo lungo governo, attivo dal 1982. Biya ha sempre vinto le elezioni con percentuali superiori al 70% negli ultimi vent’anni, ma questa volta si trova ad affrontare 11 avversari, tra cui Issa Tchiroma Bakary, ex ministro del Lavoro, che ha suscitato un inatteso entusiasmo tra gli elettori.
La situazione politica attuale
La situazione politica in Camerun è complessa e caratterizzata da una forte polarizzazione. Sebbene Biya controlli significativamente le istituzioni e disponga di un apparato statale ben strutturato, molti camerunensi esprimono insoddisfazione per la sua leadership prolungata. Infatti, circa la metà della popolazione ha meno di 20 anni e molti di loro non hanno mai conosciuto un altro presidente. Questo fattore demografico gioca un ruolo cruciale, poiché i giovani rappresentano un potenziale volano di cambiamento, anche se le loro speranze possono sembrare soffocate da un sistema politico ben radicato.
Secondo il politologo camerunense Stephane Akoa, “non dovremmo essere ingenui. Sappiamo bene che il sistema di governo ha ampi mezzi a disposizione per ottenere risultati a suo favore”. Tuttavia, ha notato che la campagna elettorale degli ultimi giorni è stata “molto più vivace” del solito, suggerendo una possibile maggiore mobilitazione degli elettori.
Le elezioni e le aspettative
La giornata elettorale è iniziata alle 8:00 locali (9:00 in Italia) e le urne chiuderanno alle 18:00 locali (19:00 italiane). Le aspettative sono alte, ma in un contesto in cui:
- Il 40% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, secondo i dati della Banca Mondiale per il 2024.
- La disoccupazione si attesta al 35% nelle principali città.
Le preoccupazioni per il futuro del paese sono palpabili. Le elezioni di oggi non sono solo un referendum sulla leadership di Biya, ma anche un test per il futuro del Camerun. La crescita della disoccupazione e la povertà diffusa hanno alimentato il malcontento tra la popolazione, e gli elettori sembrano sempre più desiderosi di un cambiamento. Nonostante ciò, il sistema di governo ha dimostrato di essere resistente, con Biya che ha mantenuto il potere attraverso una combinazione di repressione politica e manovre strategiche.
Le sfide future
Negli ultimi anni, il Camerun ha affrontato diversi problemi, tra cui la crisi anglofona che ha diviso il paese tra le regioni francofone e anglofone, portando a violenti conflitti e a una crescente instabilità. Le tensioni etniche e regionali sono aumentate, e molti camerunensi sono preoccupati per la direzione in cui il paese sta andando. Le aspettative di cambiamento sono elevate, ma la paura della repressione può portare molti a non esprimere il proprio voto contro Biya.
Il contesto internazionale gioca anche un ruolo nel monitoraggio delle elezioni. La comunità internazionale, inclusi gli osservatori elettorali, è attenta alle dinamiche politiche e sociali del Camerun. È fondamentale che il processo elettorale sia trasparente e libero, per garantire che la volontà del popolo camerunense sia rispettata. Tuttavia, la storia recente del paese fa sorgere dubbi sulla possibilità di una vera competizione democratica.
Il futuro del Camerun rimane incerto. Mentre Biya si prepara a celebrare un altro mandato, le sfide economiche, sociali e politiche continuano a pesare sulla popolazione. Le elezioni di oggi rappresentano un momento cruciale, non solo per il destino di Biya, ma anche per il futuro del Camerun e per la speranza di un cambiamento significativo nella vita dei suoi cittadini.