Cgil in piazza il 25: mobilitazione contro le norme che alimentano il caporalato

Cgil in piazza il 25: mobilitazione contro le norme che alimentano il caporalato

Cgil in piazza il 25: mobilitazione contro le norme che alimentano il caporalato

Giada Liguori

Ottobre 12, 2025

Il 25 ottobre 2023, la Cgil scenderà in piazza per manifestare contro le norme che favoriscono il caporalato e il lavoro irregolare. Questa mobilitazione si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per le tutele dei lavoratori, in particolare quelli impiegati attraverso appalti e subappalti. Il sindacato ha espresso il proprio dissenso nei confronti delle recenti misure del Governo, ritenute potenzialmente dannose per i diritti dei lavoratori. È fondamentale affrontare il fenomeno del lavoro nero e del caporalato, che ha coinvolto anche aziende di prestigio come il gruppo Tod’s, noto nel settore della moda e del lusso.

Le richieste della Cgil

In una nota congiunta, Cgil, Filctem nazionale e Cgil Marche hanno delineato le loro richieste principali:

  1. Riduzione degli appalti e subappalti: La Cgil chiede un fermo stop al subappalto a cascata, spesso alla base di sfruttamento e irregolarità.
  2. Tutele per gli appalti privati: È necessario estendere le responsabilità previste per gli appalti pubblici anche a quelli privati, per garantire maggiore equità nel mercato del lavoro.
  3. Modelli di verifica: L’implementazione di modelli di verifica per accertare la congruità della manodopera e il costo del lavoro è essenziale per combattere il dumping contrattuale.

L’importanza della mobilitazione

La manifestazione del 25 ottobre non è solo un atto di protesta, ma una richiesta chiara per garantire diritti e tutele ai lavoratori. La Cgil sottolinea che la lotta contro il caporalato e il lavoro irregolare è una questione di giustizia sociale, ma anche un’opportunità per recuperare risorse preziose per lo Stato. Si stima che l’economia sommersa sottragga ogni anno oltre 180 miliardi di euro alle casse pubbliche, inclusi contributi all’Inps e all’Inail. Questi fondi potrebbero essere reinvestiti nel welfare e stimolare nuovi investimenti, contribuendo così alla crescita economica del Paese.

Un impegno collettivo

La questione del caporalato è particolarmente diffusa nei settori agricolo, della logistica e della manifattura, dove i lavoratori, spesso migranti, sono impiegati in condizioni di sfruttamento. La mobilitazione del 25 ottobre si propone di richiamare l’attenzione su una problematica che riguarda l’intera società. La Cgil invita tutti a partecipare, sottolineando che la lotta contro il caporalato e il lavoro irregolare è una battaglia che riguarda tutti. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile costruire un futuro in cui il lavoro sia sinonimo di dignità, sicurezza e giustizia. La presenza di tutte le lavoratrici e i lavoratori in piazza sarà un segnale forte e chiaro: il caporalato non ha posto nel nostro Paese e le tutele devono essere garantite a tutti, senza eccezioni.