I papiri di Ercolano, rinvenuti negli scavi archeologici dell’antica città sepolta dal Vesuvio nel 79 d.C., continuano a rivelare i loro segreti grazie a innovativi metodi di analisi. Recentemente, un gruppo di ricerca ha applicato una tecnica avanzata che utilizza la termografia attiva, un metodo che sfrutta gli infrarossi per migliorare il contrasto tra l’inchiostro e il supporto carbonizzato dei papiri. Questa innovazione ha permesso di leggere porzioni di testo che fino ad ora erano completamente illeggibili a occhio nudo, aprendo così nuove prospettive sulla storia della filosofia e sulla cultura greca antica.
La ricerca e il team coinvolto
I papiri, attualmente conservati presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, sono stati oggetto di uno studio approfondito condotto da un team composto da ricercatori dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale di Napoli e dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti ‘Eduardo Caianiello’ di Pozzuoli, in collaborazione con l’Università di Pisa. Questo progetto, coordinato da Graziano Ranocchia, ha ricevuto un finanziamento attraverso un Erc Advanced Grant, che ha permesso di esplorare le potenzialità della diagnostica non invasiva nel campo dei beni culturali.
Scoperte significative
Tra i numerosi testi analizzati, emergono brani significativi relativi alla vita di Zenone di Cizio, il filosofo fondatore della corrente filosofica dello stoicismo intorno al 300 a.C. Questi passi rivelano dettagli inediti sulla sua esistenza e sul suo pensiero. Zenone, descritto come una figura fisicamente fragile e di temperamento isolato, si dedicava a una vita di austera semplicità, evitando i banchetti e le feste, che non erano in linea con i valori stoici di autocontrollo e virtù. Grazie a queste nuove informazioni, gli studiosi possono ora comprendere meglio la vita e il contesto in cui è emersa la filosofia stoica, che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura occidentale.
Oltre ai testi relativi a Zenone, la tecnica di imaging ha rivelato il contenuto di altri due papiri significativi:
- Biografie di medici greci: forniscono informazioni preziose sulla medicina e sulla scienza nel mondo antico.
- Testamenti di esponenti della scuola epicurea: offrono uno spaccato interessante del pensiero e delle pratiche di un’altra importante scuola filosofica del tempo.
Il futuro della ricerca
Il lavoro di Ranocchia e del suo team rappresenta un passo avanti fondamentale nella comprensione del patrimonio culturale antico. “Finalmente possiamo disporre di una serie di immagini perfettamente leggibili di vari papiri ercolanesi con un contrasto e una risoluzione accettabili per il loro studio”, ha dichiarato Ranocchia. “Le ricadute sono significative per la nostra conoscenza di momenti e protagonisti della storia della filosofia greca”. Questo progresso tecnologico non solo consente di rivelare testi dimenticati, ma anche di riconsiderare il ruolo di figure storiche come Zenone nel contesto della filosofia antica.
Costanza Miliani, direttrice del Cnr-Ispc e co-autrice dello studio, ha sottolineato l’importanza della diagnostica non invasiva nel campo del patrimonio culturale, affermando che “si sta arricchendo di nuovi metodi avanzati che consentono di visualizzare caratteristiche dei materiali altrimenti inaccessibili”. Questo approccio non solo aiuta a preservare i materiali antichi, ma offre anche nuove opportunità per gli studiosi di esplorare e analizzare testi che, fino a poco tempo fa, erano considerati perduti per sempre.
L’applicazione della termografia attiva ai papiri di Ercolano è solo uno dei tanti esempi di come la tecnologia moderna possa contribuire alla ricerca storica e archeologica. I metodi di imaging avanzati, come quelli basati sugli infrarossi, stanno rivoluzionando il modo in cui gli studiosi interagiscono con i reperti antichi, permettendo loro di scoprire significati e informazioni che potrebbero altrimenti rimanere celati per sempre.
Con l’auspicio che ulteriori ricerche possano continuare a svelare i misteri di questi antichi testi, l’analisi dei papiri di Ercolano rappresenta un esempio luminoso di come la tecnologia possa servire come strumento per la valorizzazione della cultura e della conoscenza. L’attività di ricerca in corso non solo arricchisce il nostro patrimonio culturale, ma stimola anche un rinnovato interesse per la filosofia e la storia antica, incoraggiando nuove generazioni a immergersi in questi temi affascinanti.