Giudici selezionati per il processo a padre Rupnik: il Vaticano fa la sua mossa

Giudici selezionati per il processo a padre Rupnik: il Vaticano fa la sua mossa

Giudici selezionati per il processo a padre Rupnik: il Vaticano fa la sua mossa

Matteo Rigamonti

Ottobre 13, 2025

La recente nomina dei cinque giudici del Tribunale che si occuperà del processo a padre Marko Ivan Rupnik rappresenta un momento cruciale nella lotta contro gli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica. Il gesuita sloveno, accusato di gravi violazioni nei confronti di diverse religiose, ha visto il suo caso prendere una piega decisiva grazie all’operato del Dicastero per la Dottrina della Fede. Questa scelta di un collegio giudicante composto da figure esterne alla Curia Romana è fondamentale per garantire l’autonomia e l’indipendenza del processo, aspetti cruciali per una giustizia equa e imparziale.

La composizione del collegio giudicante

Il collegio è formato da un mix di donne e chierici, tutti privi di legami diretti con il Dicastero. Questa decisione è stata presa per assicurare che il processo rispetti le norme canoniche e le aspettative della comunità ecclesiastica e della società civile. L’avvocato Laura Sgrò, rappresentante delle cinque religiose coinvolte, ha accolto positivamente la nomina, evidenziando l’urgenza di iniziare il processo dopo anni di attesa. Le sue assistite, che hanno chiesto di essere riconosciute come parte lese, attendono giustizia da troppo tempo.

Le accuse contro padre Rupnik

Le accuse contro padre Rupnik risalgono a diversi decenni fa, quando il gesuita era attivo come padre spirituale nella Comunità Loyola a Lubiana. Gli episodi di cui è accusato includono:

  1. Abusi di coscienza
  2. Abusi sessuali ai danni di religiose adulte

Questi eventi sono emersi solo nel 2021, grazie al coraggio delle vittime, costringendo la Chiesa a prendere misure cautelari nei confronti di Rupnik, nonostante la sua reputazione come artista e teologo.

Un caso emblematico per la Chiesa

Il caso di Rupnik non è isolato, ma rappresenta una problematica più ampia all’interno della Chiesa cattolica, che ha affrontato numerosi scandali legati agli abusi negli ultimi anni. La gestione di tali accuse ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e la responsabilità delle istituzioni ecclesiastiche. La nomina dei giudici è quindi un passo significativo verso la ricerca della verità e della giustizia, ma è essenziale che il processo si svolga in modo equo, rispettando la dignità di tutte le parti coinvolte.

Il dibattito che circonda questo caso ha anche stimolato richieste di cambiamenti significativi all’interno della Chiesa, affinché possa affrontare in modo efficace e definitivo la questione degli abusi. La trasparenza e la giustizia sono elementi fondamentali per ripristinare la fiducia della comunità nei confronti delle istituzioni religiose.

In conclusione, il processo a padre Rupnik rappresenta un’opportunità non solo per le vittime di ottenere giustizia, ma anche per la Chiesa cattolica di affrontare le proprie responsabilità. La speranza è che questo caso possa portare a un futuro in cui gli abusi non siano più tollerati o nascosti, promuovendo una cultura di rispetto e dignità umana.