Due generazioni di talento femminile si uniscono in un’opera che affronta temi dolorosi e attuali: “Tutti giù per terra”, il nuovo cortometraggio di Marco Simon Puccioni, presenta una narrazione intensa e toccante, incentrata su Viola, una donna che rivive i traumi del bullismo infantile e di una violenza sessuale subita in età adulta. Il corto, in anteprima il 18 ottobre nella sezione “Onde corte” di Alice nella Città durante la Festa del Cinema di Roma, segna un’importante tappa nel panorama del cinema d’autore italiano, affrontando questioni sociali con un linguaggio che oscilla tra realismo e surrealismo.
Le protagoniste e il loro impegno
Le protagoniste, Cinzia Scaglione e la giovanissima Beatrice Stella, danno vita a Viola in due diverse fasi della sua vita. Scaglione, attrice e autrice affermata, ha dedicato gran parte della sua carriera alla sensibilizzazione su tematiche legate alla violenza sulle donne. “Mi considero un’artista impegnata nel sociale”, dichiara, sottolineando l’importanza del suo impegno. La sua esperienza personale la porta a raccontare una storia che non è solo di finzione, ma un riflesso delle esperienze di molte donne. Beatrice Stella, con i suoi soli 11 anni, riesce a interpretare con straordinaria sensibilità la Viola bambina, trasmettendo fragilità e dolore in modo autentico.
Un cortometraggio necessario
Il cortometraggio non si limita a narrare una storia; esso si propone di esplorare le conseguenze devastanti della violenza e di mettere in luce un sistema giudiziario che spesso non riesce a proteggere le vittime. “È un corto duro, ma necessario”, continua Scaglione. “Affronta senza filtri le conseguenze della violenza e l’impotenza di un sistema che ha numerose falle”. Con queste parole, l’attrice mette in evidenza l’urgenza di una riflessione collettiva su temi che troppo spesso vengono nascosti o minimizzati.
Un progetto ispirato da una storia vera
Il progetto di “Tutti giù per terra” affonda le radici in una storia vera e trae ispirazione dal libro “Stupro” di Alberto Bottacchiari, che Scaglione ha portato in scena precedentemente. La sceneggiatura è stata scritta in collaborazione con Costanza Bongiorni e successivamente sviluppata insieme al regista Puccioni, evidenziando come il film sia frutto di un lavoro di gruppo attento e sensibile. La produzione è affidata a Giampietro Preziosa per Inthelfilm, con il supporto di Nuovo Imaie e del Ministero della Cultura, e il corto ha una durata di 19 minuti.
Un linguaggio visivo potente
Il linguaggio visivo utilizzato nel cortometraggio è altrettanto significativo: Puccioni alterna sequenze reali a momenti onirici, creando un’atmosfera che riflette la complessità dei traumi vissuti da Viola. Questo approccio narrativo non solo coinvolge emotivamente lo spettatore, ma invita anche a una riflessione profonda sulla realtà di molte donne e ragazze che si trovano a dover affrontare esperienze simili. La fusione di realismo e surrealismo permette di rappresentare non solo gli eventi traumatici, ma anche le emozioni e i sentimenti che ne derivano, rendendo l’opera ancora più potente.
In un’epoca in cui le tematiche legate alla violenza di genere e al bullismo stanno finalmente ricevendo l’attenzione che meritano, “Tutti giù per terra” si presenta come un contributo importante al dibattito. La forza espressiva delle interpretazioni di Scaglione e Stella, insieme alla direzione di Puccioni, promette di lasciare un segno profondo nel cuore di chi avrà l’opportunità di vedere il cortometraggio. Questo film non è solo un’opera d’arte, ma un appello alla società affinché si unisca nella lotta contro ogni forma di violenza e per la creazione di un ambiente più sicuro e giusto per tutti.