La tragedia ha colpito la comunità di Cornaredo, in provincia di Milano, nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 ottobre 2025. Un devastante incendio ha portato alla morte di tre persone: una coppia di anziani e il loro figlio. Le fiamme hanno avvolto un appartamento in una palazzina di quattro piani in via Cairoli, costringendo circa quaranta residenti a evacuare per motivi di sicurezza. Otto persone sono state trasportate in ospedale per accertamenti, principalmente a causa dell’inalazione di fumi tossici, ma fortunatamente nessuno versa in condizioni gravi. Anche un vigile del fuoco ha riportato lievi ferite durante le operazioni di soccorso, ma è stato dimesso poco dopo.
Chi sono le tre vittime
Le vittime dell’incendio sono Benito Laria, 88 anni, Carmela Greco, 82 anni, e il loro figlio Carlo Laria, 55 anni. Secondo le informazioni raccolte dai Carabinieri del Comando provinciale di Milano, Carlo viveva con i genitori, che hanno anche altri due figli domiciliati altrove. La notizia della tragedia ha scosso l’intera comunità, che ora si stringe attorno alla famiglia colpita da questa immane perdita. Le indagini sono affidate alla compagnia di Corsico e alla sezione investigativa dei Vigili del fuoco, che stanno lavorando per chiarire le cause del rogo, il quale ha portato all’immediato sequestro dell’appartamento in cui risiedevano le vittime.
La testimonianza del vicino
La drammaticità della situazione è emersa dalle testimonianze dei vicini. Uno di loro, Ahmed, ha descritto i momenti concitati che ha vissuto: «Ho sentito delle urla disperate e dei colpi alla mia porta. Quando ho aperto, ho visto Benito che chiedeva aiuto, mentre le fiamme uscivano dall’appartamento. È corso dentro e non l’ho più visto». Un’altra vicina, Nadia, ha raccontato di aver udito l’anziano urlare che il figlio Carlo stava bruciando, evidenziando l’angoscia e la disperazione che hanno caratterizzato quei tragici istanti.
Il figlio il primo a morire, poi il tentativo disperato del padre
Secondo le prime informazioni raccolte, Carlo è stato il primo a perdere la vita nell’incendio. Durante il rogo, il padre Benito ha cercato disperatamente di salvare la moglie, che era disabile. Testimoni hanno riferito che l’anziano è uscito sul pianerottolo chiedendo aiuto, ma è poi rientrato in casa, dove ha trovato la morte nel tentativo di soccorrere Carmela, che si trovava in un’altra stanza. Le fiamme, che si sono propagate rapidamente, hanno reso impossibile l’intervento dei vicini. Il corpo di Benito è stato trovato in cucina, presumibilmente deceduto per inalazione di fumi tossici.
L’uso di accelerante: un particolare inquietante
Le prime indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, hanno rivelato l’uso di un accelerante nel corso dell’incendio. Anche se non è ancora stato chiarito se si tratti di benzina o alcol, la scoperta ha sollevato interrogativi inquietanti sulla natura dell’incendio e sulle circostanze che lo hanno causato. Gli investigatori stanno esaminando attentamente le prove e le testimonianze per determinare se si possa trattare di un incendio doloso o se ci siano altri fattori coinvolti.
Questo tragico evento ha lasciato una comunità in lutto e ha sollevato interrogativi su come prevenire simili tragedie in futuro. La cronaca di questi eventi ci ricorda quanto sia importante la sicurezza nelle abitazioni e la necessità di attuare misure di prevenzione adeguate per proteggere le famiglie, soprattutto le più vulnerabili. Mentre le indagini proseguono e la verità emerge lentamente, la memoria di Benito, Carmela e Carlo rimarrà impressa nel cuore di chi li ha conosciuti.