Mattarella: una nuova speranza per la soluzione dei due popoli e due Stati

Mattarella: una nuova speranza per la soluzione dei due popoli e due Stati

Mattarella: una nuova speranza per la soluzione dei due popoli e due Stati

Matteo Rigamonti

Ottobre 14, 2025

Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha recentemente ribadito l’importanza di riattivare il dialogo e la cooperazione internazionale per raggiungere una soluzione pacifica e duratura alla questione israelo-palestinese. In una dichiarazione rilasciata dopo l’incontro con Papa Leone XIV al Quirinale, Mattarella ha sottolineato che “l’unica condizione per pace e sicurezza duratura” è rappresentata dalla creazione di uno Stato per ciascuno dei due popoli coinvolti. Questa affermazione si colloca in un contesto geopolitico complesso e delicato, dove le tensioni storiche e le sfide attuali rendono difficile la realizzazione di una pace duratura.

Un contesto di incertezze e conflitti

Viviamo in un’epoca caratterizzata da incertezze e conflitti, dove la stabilità globale è messa a repentaglio da dinamiche interne ed esterne che favoriscono la logica del più forte. Mattarella ha messo in evidenza come, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il mondo avesse saputo costruire un sistema di relazioni internazionali basato sul multilateralismo, un approccio che oggi sembra sempre più trascurato. Le parole del presidente risuonano come un appello a ripristinare questo equilibrio, evidenziando la necessità di un’azione collettiva per affrontare le sfide contemporanee.

La questione israelo-palestinese

La questione israelo-palestinese è una delle più intricate e dibattute della storia recente. La proposta dei “Due Popoli, Due Stati” è stata sostenuta da numerose risoluzioni dell’ONU e da diversi accordi internazionali. Tuttavia, i progressi verso la sua realizzazione sono stati lenti e frequentemente ostacolati da eventi e decisioni politiche. Di seguito sono riportati alcuni dei principali ostacoli:

  1. Aumento delle tensioni tra israeliani e palestinesi.
  2. Violazioni dei diritti umani e politiche di esclusione.
  3. Mancanza di un approccio coerente da parte della comunità internazionale.

Mattarella ha sottolineato che “la dignità di gruppi e popoli è sovente calpestata”, un’affermazione che invita a riflettere sulle condizioni di vita dei palestinesi e sulla realtà quotidiana in Israele.

Il ruolo dell’Unione Europea

L’Unione Europea ha già espresso il suo sostegno alla soluzione dei “Due Popoli, Due Stati” e ha cercato di promuovere iniziative diplomatiche per facilitare il dialogo. Tuttavia, i risultati sono stati limitati e spesso frustranti. Alcuni dei motivi di questa difficoltà includono:

  1. Mancanza di un approccio unitario tra i vari stati membri.
  2. Difficoltà nel formulare una strategia efficace.

Mattarella ha richiamato l’attenzione su questo aspetto, evidenziando l’importanza di una posizione comune e di un impegno costante da parte dell’Europa.

Inoltre, il presidente ha messo in luce la crescente polarizzazione della società mondiale. In un’epoca in cui le differenze sembrano accentuarsi, è fondamentale trovare un terreno comune su cui costruire ponti piuttosto che muri. La pace non può essere raggiunta attraverso l’uso della forza, ma richiede sforzi significativi da entrambe le parti e un impegno a lungo termine da parte della comunità internazionale.

La recente visita di Papa Leone XIV al Quirinale ha aggiunto un ulteriore livello di significato a queste dichiarazioni. La Chiesa cattolica ha storicamente giocato un ruolo importante nel promuovere il dialogo e la pace in Medio Oriente, e il pontefice ha spesso esortato alla riconciliazione e alla giustizia per il popolo palestinese.

In conclusione, il messaggio di Mattarella è chiaro: per garantire una pace duratura e una convivenza pacifica tra israeliani e palestinesi, è necessario rilanciare la soluzione dei “Due Popoli, Due Stati”. Questo non è solo un obiettivo politico, ma un imperativo morale per garantire la dignità e i diritti di tutti i popoli coinvolti. La strada da percorrere è lunga e difficile, ma il primo passo è rappresentato dalla volontà di dialogare e di costruire un futuro comune, basato sul rispetto e sulla cooperazione. Solo così sarà possibile sperare in un domani migliore per le generazioni future.