Perrini (Cni): mobilitazione a dicembre per accelerare il ddl Delega

Perrini (Cni): mobilitazione a dicembre per accelerare il ddl Delega

Perrini (Cni): mobilitazione a dicembre per accelerare il ddl Delega

Matteo Rigamonti

Ottobre 14, 2025

L’approvazione del disegno di legge Delega da parte del Consiglio dei Ministri è un passo significativo per la riforma degli ordinamenti professionali in Italia, che coinvolge ben 15 professioni, inclusa quella degli ingegneri. Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), ha manifestato la sua soddisfazione per questo sviluppo durante il 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia, tenutosi ad Ancona. Questo momento rappresenta un’opportunità cruciale per avviare una riforma organica e sistematica, necessaria in un contesto professionale in costante evoluzione.

mobilitazione generale per l’iter legislativo

Perrini ha annunciato una mobilitazione generale programmata per i primi giorni di dicembre a Roma, con l’obiettivo di approfondire i vari punti della legge delega e raccogliere contributi dagli organismi territoriali. Questa iniziativa coinvolgerà l’intera comunità professionale, permettendo di affrontare in modo collettivo le ripercussioni significative che la riforma avrà sul settore. La riforma interesserà circa 1,6 milioni di professionisti e avrà un impatto diretto su:

  1. Disciplina di accesso alle professioni
  2. Organizzazione degli ordini
  3. Tutele e riconoscimento del valore sociale ed economico delle professioni

Un elemento chiave del disegno di legge è la lettera f dell’articolo 2, che stabilisce che solo coloro che sono iscritti negli albi professionali potranno utilizzare il titolo professionale. Questa misura mira a tutelare la dignità e la qualità delle prestazioni professionali.

riordino delle competenze e accesso alla professione

Un altro aspetto cruciale della riforma è il riordino delle competenze e delle attività riservate. Il disegno di legge introduce un principio fondamentale: le competenze devono essere coerenti con i percorsi formativi di accesso e coordinate tra professioni affini. Questo approccio garantirà maggiore chiarezza e sicurezza sia per gli ingegneri che per i cittadini.

Per quanto riguarda l’accesso alla professione, il disegno di legge conferma l’esame di Stato, ma integra le novità della legge n. 163/2021, che ha introdotto lauree abilitanti. Questa evoluzione è vista come un passo fondamentale per semplificare il percorso di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani ingegneri, eliminando l’attuale meccanismo di abilitazione, considerato obsoleto.

formazione continua e specializzazioni

La riforma della formazione continua è di grande importanza, poiché sarà ridefinita con criteri uniformi e potenziata da nuove prescrizioni. Tra queste, l’introduzione di ore obbligatorie dedicate alle competenze digitali e all’intelligenza artificiale, essenziali per mantenere i professionisti aggiornati sulle trasformazioni tecnologiche e sociali in atto.

In merito alle specializzazioni, il disegno di legge prevede che i consigli nazionali possano definire e organizzare i percorsi formativi, anche in collaborazione con le università. Questa integrazione garantirà ai professionisti accesso a percorsi di formazione riconosciuti e di alta qualità. Inoltre, la riforma introduce il principio dell’equo compenso, stabilendo parametri ministeriali per ripristinare il valore del lavoro intellettuale e tecnico, superando le problematiche legate alle passate liberalizzazioni.

In conclusione, il Cni, attraverso l’impegno di Perrini, continua a lavorare per una riforma che modernizzi la professione di ingegnere e garantisca standard elevati di qualità e sicurezza per la collettività. La mobilitazione programmata per dicembre rappresenta un’opportunità preziosa per coinvolgere tutti gli attori del settore in questo importante processo di cambiamento.