Il 69° Congresso nazionale degli ingegneri, tenutosi ad Ancona, ha rappresentato un’importante occasione di confronto e riflessione per il futuro della professione. Tra i relatori, il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Angelo Domenico Perrini, ha messo in evidenza l’urgenza di una riforma che non solo riguardi gli ingegneri, ma anche tutte le professioni tecniche correlate. Il suo intervento ha catturato l’attenzione di molti professionisti presenti, sottolineando un momento cruciale per il settore.
la necessità di una riforma
Perrini ha affermato: “È un momento decisivo per tutte le professioni, in particolare per quella degli ingegneri. Da tempo attendiamo un riordino delle norme sull’esercizio, sull’accesso e sulla formazione continua.” Queste parole riflettono la frustrazione di molti ingegneri italiani che chiedono un aggiornamento normativo in grado di rispondere alle sfide attuali e future del mercato del lavoro. La professione ingegneristica è in continua evoluzione e deve adattarsi a un contesto sempre più complesso e competitivo. Temi come la digitalizzazione, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità richiedono un approccio moderno e flessibile.
formazione continua e collaborazione
Un tema centrale del congresso è stata la formazione continua, un aspetto che Perrini ha definito cruciale per garantire la competitività degli ingegneri. Ha dichiarato: “La formazione non può essere un fatto occasionale. Deve diventare parte integrante della nostra professione.” Solo così sarà possibile rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica e le nuove normative. In effetti, la formazione continua è un obbligo professionale in molti settori, e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri sta lavorando per implementare programmi di aggiornamento accessibili e rilevanti.
Durante il congresso, sono state discusse anche le opportunità di collaborazione tra le diverse professioni tecniche e le istituzioni. Perrini ha sottolineato l’importanza di costruire un dialogo costruttivo con le istituzioni, affinché le normative siano frutto di un confronto diretto con le esigenze degli ingegneri. Ha affermato: “Le istituzioni devono ascoltarci. Solo lavorando insieme possiamo costruire un futuro migliore per la nostra categoria.”
sostenibilità e futuro delle professioni tecniche
Il Congresso ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore, che hanno condiviso le loro esperienze e le best practices in materia di ingegneria e innovazione. Tra i temi trattati, l’importanza della sostenibilità nei progetti ingegneristici ha suscitato un ampio dibattito. L’ingegneria civile, ad esempio, è chiamata a progettare opere che soddisfino le esigenze funzionali, ma che siano anche rispettose dell’ambiente e sostenibili nel lungo termine.
Perrini ha evidenziato che la riforma deve includere un forte impegno per la sostenibilità, un aspetto fondamentale in un’epoca in cui il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più grandi per l’umanità. Ha affermato: “Come ingegneri, abbiamo la responsabilità di progettare soluzioni sostenibili che contribuiscano a un futuro migliore per le prossime generazioni.”
In sintesi, l’intervento di Angelo Domenico Perrini al 69° Congresso nazionale degli ingegneri ha posto l’accento su un momento cruciale per la professione. La riforma delle professioni è vista come un’opportunità imperdibile per rinnovare le normative, migliorare la formazione e promuovere la collaborazione tra le diverse categorie professionali. Con l’auspicio che queste sfide vengano affrontate con determinazione, gli ingegneri italiani si preparano a scrivere un nuovo capitolo della loro storia, forti della consapevolezza che solo attraverso il cambiamento e l’innovazione potranno affrontare le sfide del futuro.