Equo compenso: la sfida di Perrini per estenderlo ai lavori privati

Equo compenso: la sfida di Perrini per estenderlo ai lavori privati

Equo compenso: la sfida di Perrini per estenderlo ai lavori privati

Matteo Rigamonti

Ottobre 15, 2025

L’equo compenso rappresenta un tema di crescente importanza nel panorama professionale, in particolare nel settore ingegneristico. Recentemente, Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), ha evidenziato la necessità di estendere il concetto di equo compenso anche ai lavori privati, dopo il suo riconoscimento nelle opere pubbliche. Questa affermazione segna un passo significativo verso la valorizzazione della professione ingegneristica e il riconoscimento del lavoro svolto dai professionisti, spesso sottopagati rispetto alle loro competenze e al loro impegno.

In Italia, la questione dell’equo compenso ha acquisito rilevanza negli ultimi anni, in particolare in relazione alla legge delega che mira a garantire un compenso adeguato per tutte le attività ingegneristiche. Secondo Perrini, l’obiettivo è quello di creare un quadro normativo che tuteli i professionisti, non solo nel settore pubblico, ma anche in quello privato, dove le dinamiche lavorative possono risultare più complesse e meno tutelate. Il riconoscimento di un compenso equo è fondamentale per garantire la sostenibilità del lavoro degli ingegneri e incentivare l’innovazione e la qualità dei servizi offerti.

La legge delega e le sfide per il settore privato

La legge delega attualmente in discussione prevede misure specifiche per il riconoscimento di un compenso equo, non solo per le opere pubbliche, ma anche per le prestazioni svolte in ambito privato. Questo rappresenta una vera e propria sfida, poiché nel settore privato è più difficile stabilire criteri oggettivi e standardizzati per la determinazione dei compensi. Tuttavia, Perrini è ottimista riguardo alla possibilità di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti.

L’importanza della professionalità degli ingegneri

Un aspetto cruciale della questione è l’importanza della professionalità e della competenza degli ingegneri. Negli ultimi anni, la figura dell’ingegnere è diventata sempre più centrale nei processi di progettazione e realizzazione di opere, sia pubbliche che private. Tuttavia, nonostante il loro ruolo fondamentale, molti ingegneri si trovano a dover affrontare precarietà economica, con compensi che non riflettono adeguatamente il valore del lavoro svolto. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei settori del secondo e terzo settore, dove le opportunità di lavoro possono essere meno strutturate e regolamentate.

Estendere l’equo compenso ai lavori per i privati non è solo una questione di giustizia economica, ma anche di qualità del servizio offerto. Quando i professionisti ricevono un compenso adeguato, possono investire maggiormente nella loro formazione e nella ricerca, migliorando così le competenze e le capacità tecniche. Questo porta a una maggiore innovazione e a una qualità complessiva superiore delle opere realizzate.

Impatti sull’economia e sulla società

Il riconoscimento dell’equo compenso potrebbe contribuire a contrastare il fenomeno del dumping professionale, dove i professionisti sono costretti a svendere le proprie prestazioni per competere in un mercato sempre più agguerrito. Un mercato in cui la concorrenza è basata non sulla qualità del lavoro, ma sulla capacità di offrire prezzi stracciati. Questo non solo danneggia i professionisti, ma compromette anche la qualità delle opere e dei servizi offerti ai cittadini.

Perrini ha sottolineato che questa sfida non riguarda solo gli ingegneri, ma l’intera società civile. Un riconoscimento adeguato dei compensi migliora le condizioni di lavoro degli ingegneri e ha un impatto positivo sull’economia nel suo complesso. Professionisti soddisfatti e ben retribuiti sono più motivati a contribuire al progresso della società, portando innovazione e sviluppo nelle comunità in cui operano.

In conclusione, la sfida di estendere l’equo compenso ai lavori per i privati rappresenta un obiettivo ambizioso, ma necessario. La legge delega potrebbe costituire un punto di partenza per garantire un riconoscimento adeguato e una tutela per tutti i professionisti del settore ingegneristico. Solo attraverso un impegno congiunto e un dialogo aperto è possibile costruire un futuro in cui il lavoro degli ingegneri venga valorizzato e rispettato, contribuendo così al benessere dell’intera società.