Oggi, la Federazione Italiana degli Editori Giornali (Fieg) ha presentato un reclamo formale all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), richiedendo l’apertura di un procedimento contro il servizio “AI Overviews” di Google. Questa azione segna un passo cruciale nel crescente conflitto tra editori e giganti della tecnologia, in un contesto in cui il rispetto delle normative europee e la salvaguardia della libertà di stampa sono diventati temi di rilevante attualità.
il reclamo della fieg
Il reclamo della Fieg si inserisce in un’iniziativa più ampia che coinvolge anche altri Paesi dell’Unione Europea. L’Ente Nazionale per la Protezione Ambientale (Enpa) ha avviato azioni simili presso i Coordinatori dei Servizi Digitali di diversi Stati membri, mirando a un intervento della Commissione Europea. L’obiettivo finale è ottenere l’apertura di un procedimento ai sensi del Digital Services Act (DSA), una normativa che si propone di garantire un ambiente online più sicuro e giusto.
- La Fieg ha evidenziato che l’introduzione di “AI Overviews” e della funzione “AI Mode” di Google violano disposizioni fondamentali del DSA.
- Questi servizi si pongono in concorrenza diretta con i contenuti prodotti dalle aziende editoriali, minacciando la loro visibilità online.
- Gli algoritmi di Google forniscono risposte dirette alle query degli utenti, riducendo il traffico verso i siti degli editori.
l’impatto sulla sostenibilità degli editori
La Fieg descrive Google come un “traffic killer”, sottolineando come la piattaforma ostacoli il flusso di visitatori verso i siti di informazione. Con la diffusione di strumenti di intelligenza artificiale, i lettori possono trovare risposte sintetiche senza interagire con il contenuto originale, mettendo a rischio la sostenibilità economica degli editori. I danni non si limitano solo alla diminuzione del traffico, ma anche ai ricavi pubblicitari, poiché una minore visibilità porta inevitabilmente a una riduzione degli introiti.
Questa situazione solleva preoccupazioni non solo per gli editori, ma anche per la diversità dei media e la qualità dell’informazione. La mancanza di un adeguato accesso a fonti di notizie affidabili può contribuire alla disinformazione, una minaccia significativa per il dibattito pubblico e la democrazia.
il ruolo del digital services act
Il Digital Services Act, entrato in vigore nel 2022, ha come obiettivo principale quello di regolare i servizi digitali e garantire la responsabilità delle piattaforme online. Tuttavia, la sua attuazione è ancora in fase di sviluppo e le sfide poste da tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale complicano ulteriormente il panorama normativo. Gli editori associati alla Fieg chiedono un intervento deciso da parte delle autorità per garantire che le normative siano adeguatamente applicate e che i diritti delle aziende editoriali siano tutelati.
L’azione della Fieg è un chiaro segnale di allerta per legislatori e autorità competenti. La crescente dipendenza dai servizi digitali per l’accesso alle notizie pone interrogativi sulla sostenibilità del modello editoriale tradizionale. La questione della remunerazione equa per i contenuti utilizzati dalle piattaforme digitali è diventata centrale nel dibattito, con molti editori che chiedono maggiore trasparenza e giustizia nei rapporti commerciali con i giganti della tecnologia.
Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere le reazioni delle autorità e l’efficacia delle misure che verranno adottate. La Fieg e gli editori europei continueranno a monitorare da vicino l’evoluzione della situazione, sperando che il reclamo porti a un cambiamento significativo nel modo in cui le piattaforme digitali gestiscono e distribuiscono i contenuti informativi.