Riforma cruciale per il futuro degli ingegneri, secondo Perrini del Cni

Riforma cruciale per il futuro degli ingegneri, secondo Perrini del Cni

Riforma cruciale per il futuro degli ingegneri, secondo Perrini del Cni

Matteo Rigamonti

Ottobre 15, 2025

Il 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia si è recentemente tenuto in Croazia, rappresentando un evento di importanza cruciale per il settore e per le professioni tecniche nel loro complesso. Durante questo incontro significativo, Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio nazionale ingegneri (Cni), ha espresso con grande fermezza la necessità di una riforma delle professioni. Questo cambiamento è considerato un momento decisivo non solo per gli ingegneri, ma per l’intero settore.

Perrini ha sottolineato che la riforma attesa da tempo è fondamentale per diversi motivi. Essa riguarda l’aggiornamento delle normative che regolano l’esercizio delle professioni, l’accesso alla professione stessa e la formazione continua. “La riforma delle professioni è un momento decisivo per tutte le professioni, in particolare per quella degli ingegneri”, ha dichiarato. “È da tempo che aspettavamo un riordino necessario, e finalmente possiamo intravedere un cambiamento significativo”.

Impatti della riforma sulle professioni tecniche

Questa riforma non coinvolgerà solo gli ingegneri, ma avrà ripercussioni su tutte le professioni collegate alle attività ingegneristiche, come architetti, geologi e tecnici. Il riordino delle norme è visto come un’opportunità per:

  1. Migliorare le competenze professionali
  2. Garantire un livello di preparazione adeguato ai bisogni attuali e futuri del mercato del lavoro

Perrini ha affermato che “l’impegno che noi assumiamo per il futuro è quello di garantire che le competenze degli ingegneri siano sempre al passo con l’evoluzione tecnologica e le sfide del mondo contemporaneo”.

Prevenzione dei rischi idrogeologici

Un altro tema cruciale discusso durante il congresso è stato quello della prevenzione dei rischi idrogeologici. Questa questione ha acquisito un’importanza crescente, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti. Perrini ha sottolineato che “la prevenzione per i rischi idrogeologici è assolutamente fondamentale, anche perché gli interventi post-evento costano almeno 5-6 volte di più rispetto a quelli preventivi”. Questo dato evidenzia l’urgenza di investire in misure di prevenzione e preparazione.

In quest’ottica, il presidente del Cni ha enfatizzato l’importanza di iniziare l’educazione sulla prevenzione dei rischi fin dalla scuola elementare. “Dobbiamo essere tutti abituati a sapere che esiste il rischio e che bisogna adottare delle misure preventive. Non è possibile ridurre a zero il rischio, e i bambini devono essere consapevoli di questo”, ha sottolineato. L’educazione giovanile è vista come un passo fondamentale per costruire una cultura della prevenzione.

Collaborazione tra istituzioni e professioni

Perrini ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di una collaborazione più stretta tra le istituzioni e le professioni. “Sia la politica che le professioni devono lavorare in questa direzione”, ha affermato, evidenziando come una sinergia tra diversi attori possa portare a politiche più efficaci e a interventi mirati per mitigare i rischi idrogeologici.

Il congresso ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra ingegneri, professionisti del settore e rappresentanti delle istituzioni. La presenza di esperti e relatori di alto profilo ha permesso di affrontare tematiche di grande rilevanza per il futuro dell’ingegneria e delle professioni tecniche in Italia. In un momento storico in cui il settore è chiamato a rispondere a sfide sempre più complesse, il contributo degli ingegneri diventa fondamentale per la progettazione di soluzioni innovative e sostenibili.

In conclusione, il congresso ha segnato un passo avanti verso una maggiore consapevolezza delle sfide che il settore ingegneristico deve affrontare. La riforma delle professioni, la prevenzione dei rischi idrogeologici e la necessità di un’educazione mirata sono solo alcune delle tematiche che richiedono un’attenzione costante e un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti. La professione di ingegnere si trova dunque in un momento di transizione, e gli sviluppi futuri saranno determinati dalla capacità di adattamento e innovazione di tutti i professionisti del settore.