Visioni innovative per il futuro dell’ingegneria in Italia

Visioni innovative per il futuro dell'ingegneria in Italia

Visioni innovative per il futuro dell'ingegneria in Italia

Matteo Rigamonti

Ottobre 15, 2025

Il 69° Congresso nazionale degli ingegneri, svoltosi a Rijeka, in Croazia, ha rappresentato un’importante occasione di riflessione per i professionisti del settore. Durante l’evento, Remo Giulio Vaudano, vicepresidente vicario del Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI), ha sottolineato l’importanza di questo incontro, definendolo un momento cruciale per analizzare l’attualità della professione e delineare scenari futuri per l’Italia.

Il tema di quest’anno, “Visioni”, è emblematico della necessità di adottare una prospettiva proattiva di fronte ai cambiamenti rapidi e spesso imprevedibili che caratterizzano il nostro tempo. Vaudano ha enfatizzato come gli ingegneri non possano più essere semplici esecutori, ma debbano diventare i protagonisti di una trasformazione globale che coinvolge tecnologie emergenti, sfide ambientali e mutamenti geopolitici.

L’impatto delle nuove tecnologie

Un aspetto fondamentale evidenziato da Vaudano è l’impatto delle nuove tecnologie sulla società. L’era digitale ha portato con sé una rivoluzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui operiamo e interagiamo. Tecnologie come:

  1. Intelligenza artificiale
  2. Internet delle cose
  3. Blockchain

stanno rimodellando i settori tradizionali e creando nuove opportunità di sviluppo. Gli ingegneri, pertanto, hanno la responsabilità di guidare questa evoluzione, contribuendo a sviluppare soluzioni innovative che possano migliorare la qualità della vita e affrontare le sfide del futuro.

Integrazione tra ingegneria e sostenibilità

Una delle questioni più rilevanti discusse durante il congresso è stata la necessità di un’integrazione tra ingegneria e sostenibilità. Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più urgenti del nostro tempo e gli ingegneri sono chiamati a progettare sistemi e infrastrutture che non solo siano efficienti, ma anche sostenibili. Ciò richiede un ripensamento delle pratiche tradizionali e l’adozione di un approccio olistico, che consideri l’interazione tra l’ambiente, la tecnologia e la società.

Formazione degli ingegneri del futuro

Vaudano ha anche parlato dell’importanza di un’adeguata formazione per gli ingegneri del futuro. Le università e le istituzioni accademiche devono evolvere per rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro. È fondamentale che i giovani ingegneri siano preparati ad affrontare le complessità delle sfide contemporanee, attraverso un’istruzione che integri competenze tecniche con una solida formazione etica e sociale. Le competenze trasversali, come la capacità di lavorare in team multidisciplinari e di comunicare efficacemente, diventano sempre più cruciali in un mondo che richiede approcci collaborativi e innovativi.

Il congresso ha anche offerto uno spazio di confronto su temi di rilevanza geopolitica. Le tensioni internazionali, le guerre commerciali e le crisi migratorie sono elementi che influenzano non solo l’economia globale, ma anche la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture. Gli ingegneri devono essere in grado di comprendere questi contesti e fornire soluzioni che siano non solo tecnicamente valide, ma anche socialmente responsabili e culturalmente sensibili.

In questo contesto, il ruolo dell’ingegneria civile e dell’architettura è particolarmente significativo. La progettazione di edifici e infrastrutture deve tener conto delle esigenze delle comunità locali, promuovendo uno sviluppo urbanistico che rispetti l’ambiente e migliori la qualità della vita dei cittadini. Vaudano ha sottolineato come la partecipazione attiva degli ingegneri nei processi decisionali possa contribuire a creare città più vivibili e sostenibili.

Infine, Vaudano ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sulla necessità di un impegno collettivo per affrontare le sfide del futuro. Gli ingegneri, come professionisti esperti e responsabili, hanno il compito di contribuire attivamente alla costruzione di un Paese più resiliente e innovativo. La visione per il futuro dell’ingegneria e del Paese deve quindi passare attraverso un dialogo costante con la società, un’educazione continua e un’adeguata valorizzazione delle competenze.

Il congresso di Rijeka, quindi, non è stato solo un momento di bilancio, ma un’opportunità per tracciare un percorso verso un’ingegneria più consapevole, responsabile e orientata al futuro. La sfida è quella di trasformare le visioni in realtà, affrontando con coraggio e determinazione le incertezze del presente per costruire un domani migliore.