Castel Sant’Angelo, uno dei monumenti più iconici di Roma, ospiterà una mostra che celebra i primi sessant’anni del cinema italiano, dal 15 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026. L’esposizione, intitolata “Roma e l’invenzione del cinema. Dalle origini al cinema d’autore, 1905-1960”, si propone di raccontare l’evoluzione straordinaria della settima arte in un periodo cruciale per la cultura e la società italiana.
I pionieri del cinema italiano
La mostra si apre con un tributo ai pionieri del cinema muto, come Francesca Bertini e Lyda Borelli, figure emblematiche che hanno segnato l’inizio di un’epoca d’oro per il cinema italiano. Il racconto inizia il 20 settembre 1905, data in cui viene proiettato a Roma il primo film prodotto nel Paese: “La presa di Roma”. Questo film, diretto da Filoteo Alberini, rappresenta un momento fondamentale per la storia del cinema italiano e segna l’inizio di una narrazione che si intreccerà con la storia della capitale.
L’itinerario espositivo include tappe significative, tra cui:
- Nascita dell’Istituto Luce nel 1924
- Centro Sperimentale di Cinematografia
- Cinecittà, inaugurata nel 1937
Questi luoghi diventano il fulcro della produzione cinematografica, attirando talenti da tutto il mondo e trasformando Roma in una delle capitali del cinema internazionale.
Il neorealismo e la sua influenza
Tra i momenti salienti che verranno ripercorsi, spicca il neorealismo, un movimento cinematografico che ha rivoluzionato il modo di raccontare la realtà. Attraverso film come “Roma città aperta” di Roberto Rossellini e “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, il neorealismo ha dato voce a storie di vita quotidiana, facendo emergere le difficoltà e le speranze degli italiani nel dopoguerra. Questi film hanno riscosso un enorme successo a livello nazionale e hanno guadagnato riconoscimenti internazionali, contribuendo a proiettare il cinema italiano sulla scena mondiale.
Roma come set cinematografico
L’importanza di Roma come set cinematografico sarà evidente anche attraverso immagini e video d’epoca esposti. I visitatori potranno vedere scene iconiche di film che hanno reso la capitale italiana un palcoscenico naturale. Pensiamo a Gregory Peck e Audrey Hepburn in “Vacanze Romane”, che hanno immortalato la bellezza di Roma, oppure a Alberto Sordi, che nel film “Un americano a Roma” minaccia di gettarsi dal Colosseo, un momento di grande comicità che ha catturato l’immaginario collettivo.
La mostra non si limita a una semplice esposizione di materiali storici, ma cerca anche di offrire un’interpretazione contemporanea del cinema e della sua evoluzione. Luca Mercuri, direttore ad interim del Pantheon e di Castel Sant’Angelo, ha sottolineato come il castello si presenti come un punto di incontro tra passato e presente, capace di aprirsi alle istanze contemporanee.
La commedia all’italiana e la sua eredità
Il viaggio attraverso il cinema italiano prosegue con l’esplorazione della commedia all’italiana, un genere che ha saputo descrivere con ironia e critiche sociali la realtà del Paese. Film come “Il sorpasso” di Dino Risi e “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi hanno conquistato il pubblico con storie avvincenti e personaggi indimenticabili, raffigurando un’Italia in trasformazione.
In un’ottica di diffusione culturale, la mostra sarà proposta anche agli istituti italiani di cultura all’estero, contribuendo a mantenere viva la memoria storica di un’arte che continua a influenzare cineasti e appassionati di tutto il mondo.
La mostra a Castel Sant’Angelo si preannuncia quindi come un evento imperdibile per tutti gli amanti del cinema e della cultura italiana. Sarà un’opportunità unica per ripercorrere le origini di un’arte che ha saputo raccontare storie di vita, amore, speranza e sfide, rendendo Roma non solo una città da visitare, ma anche un luogo da vivere attraverso il grande schermo. Visitare questa mostra sarà come immergersi in un’epoca in cui il cinema ha cominciato a plasmare l’immaginario collettivo, creando icone e storie che continuano a vivere nei cuori e nelle menti di generazioni di spettatori.