Prestiti alle imprese in aumento: 5,5 miliardi in più in soli 9 mesi

Prestiti alle imprese in aumento: 5,5 miliardi in più in soli 9 mesi

Prestiti alle imprese in aumento: 5,5 miliardi in più in soli 9 mesi

Giada Liguori

Ottobre 18, 2025

Dopo un lungo periodo di stagnazione, il mercato dei prestiti bancari alle imprese italiane ha finalmente mostrato segnali di ripresa. Secondo un’indagine condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, a partire dall’inizio dell’estate, i prestiti sono tornati a crescere, con un incremento di quasi 5,5 miliardi di euro rispetto all’inizio dell’anno. Questo porta il totale dello stock di prestiti erogati alle attività economiche a circa 647 miliardi di euro.

Tuttavia, la ripresa non è omogenea e non tutte le imprese stanno beneficiando di questa maggiore disponibilità di credito. Nei primi sette mesi del 2025, le aziende con più di 20 dipendenti hanno registrato una variazione positiva del +1,5%, corrispondente a un aumento di 8,2 miliardi di euro. Al contrario, le imprese con meno di 20 dipendenti, che rappresentano il 98% del totale delle aziende italiane e occupano quasi il 55% della forza lavoro, hanno visto una contrazione del -2,8%, con una diminuzione di 2,7 miliardi di euro.

la sfida delle piccole e medie imprese

Questo divario mette in luce una delle principali sfide del sistema economico italiano: sebbene le grandi imprese possano accedere più facilmente al credito, le piccole e medie imprese (PMI) — che costituiscono l’ossatura dell’economia nazionale — continuano a faticare. La difficoltà di accesso al credito per le PMI è un tema ricorrente, spesso legato a requisiti di garanzia più rigorosi e a una maggiore avversione al rischio da parte delle banche.

disparità territoriali nei prestiti bancari

La situazione non è uniforme in tutto il territorio nazionale. Infatti, quasi la metà delle province italiane non ha ancora registrato un aumento significativo dei prestiti bancari alle imprese. Le province con le performance più deludenti includono:

  1. Imperia: -5,6%
  2. Prato: -5,6%
  3. Vercelli: -5,7%
  4. Avellino: -5,8%

Questi dati evidenziano un problema di credito che persiste in alcune aree, impedendo lo sviluppo e la crescita economica locale.

D’altra parte, ci sono anche province che stanno registrando risultati molto incoraggianti. Ad esempio, Aosta ha visto un incremento del +18,3% nell’ammontare dei prestiti bancari, corrispondente a 284,6 milioni di euro. Anche Trieste si distingue, con un aumento del +12,8% (383,5 milioni di euro) e Oristano con un +9,2% (65,7 milioni di euro). Queste cifre dimostrano che, nonostante le difficoltà, ci sono realtà locali che riescono ad attrarre investimenti e credito.

analisi delle aree economiche

Analizzando le maggiori aree economico-produttive, Roma spicca con un aumento del +4,1% del credito alle imprese (2,3 miliardi di euro), mentre Bergamo registra un +3,4% (530 milioni di euro). Firenze e Milano seguono con aumenti più moderati, rispettivamente del +2,6% (329,2 milioni di euro) e del +2,2% (2,3 miliardi di euro). Questi dati suggeriscono che, nonostante le sfide, le grandi città continuano a svolgere un ruolo cruciale nel panorama economico italiano.

A livello regionale, il Veneto mostra una contrazione degli impieghi che risale addirittura al 2011, con una riduzione di 868 milioni di euro (-1,4%) negli ultimi sette mesi monitorati. Questo calo è da attribuire a fattori strutturali, tra cui la “scomparsa” di importanti istituzioni bancarie locali. Anche Umbria e Molise non se la passano bene, con diminuzioni simili, rispettivamente di -125 milioni (-1,4%) e -28 milioni (-2,1%).

Queste dinamiche evidenziano un problema sistemico che richiede attenzione. Le piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana, necessitano di un accesso più equo e facilitato al credito, affinché possano investire, innovare e crescere. L’assenza di un adeguato sostegno finanziario non solo limita le capacità di espansione delle PMI, ma ha anche un impatto significativo sull’occupazione e sul benessere economico delle comunità locali.

In un contesto globale in continua evoluzione, la capacità delle istituzioni bancarie di adattarsi alle esigenze delle PMI sarà cruciale per garantire una ripresa sostenibile e duratura. Con l’auspicio che le politiche economiche future possano indirizzare questo gap, il sistema imprenditoriale italiano ha bisogno di strumenti adeguati per affrontare le sfide del mercato e competere su scala internazionale.