Ranucci sotto attacco: le reazioni sorprendenti di colleghi e politici

Ranucci sotto attacco: le reazioni sorprendenti di colleghi e politici

Ranucci sotto attacco: le reazioni sorprendenti di colleghi e politici

Matteo Rigamonti

Ottobre 18, 2025

Il recente attentato contro Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione “Report”, ha scatenato una forte ondata di solidarietà in Italia, coinvolgendo politici e colleghi da ogni parte dello spettro politico. L’esplosione che ha danneggiato l’auto di Ranucci e quella della sua famiglia non è solo un attacco a un singolo giornalista, ma un attacco alla libertà di informazione e alla democrazia stessa. Le reazioni sono state immediate e trasversali, con esponenti della maggioranza e dell’opposizione che hanno condannato fermamente l’accaduto.

Le reazioni politiche e istituzionali

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso la sua vicinanza a Ranucci, sottolineando che «la libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie». Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha descritto l’attentato come un «atto vile e pericoloso» rivolto a un giornalista già sotto scorta. In risposta a questo grave evento, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato il rafforzamento della scorta per Ranucci e la sua famiglia, una misura necessaria in un contesto così preoccupante.

L’appello alla solidarietà

In un clima di forte indignazione, l’ex ministro Francesco Storace ha lanciato un appello a tutti i politici, invitandoli a ritirare le denunce contro Ranucci, anche se presentate in passato. Ha dichiarato: «Se un giornalista subisce un attentato, la solidarietà va manifestata soprattutto con un gesto: ritirando qualunque querela contro di lui». La maggioranza ha risposto in modo chiaro: Matteo Salvini ha definito l’attentato come un «grande attacco allo Stato», mentre Antonio Tajani ha affermato che «non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza». Anche dal Senato, Ignazio La Russa ha condannato l’accaduto come «davvero inquietante», sottolineando la necessità di una risposta forte da parte delle istituzioni.

La voce del giornalismo

Il sostegno a Ranucci è stato altrettanto forte anche nel mondo del giornalismo. Milena Gabanelli, fondatrice di “Report”, ha espresso preoccupazione ma ha anche ribadito la determinazione dei giornalisti a non farsi intimidire. Ha dichiarato: «Non intimidiranno né Sigfrido, né gli altri: hanno scelto questo mestiere perché credono nel valore dell’informazione». Anche Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ha condannato l’attentato, evidenziando la necessità di un’azione congiunta contro la violenza che colpisce il mondo dell’informazione.

In conclusione, l’attentato contro Ranucci ha acceso un dibattito cruciale sull’importanza della libertà di stampa e sulla necessità di garantire un ambiente sicuro per i giornalisti. Le reazioni trasversali dimostrano che, di fronte a minacce di questo tipo, la risposta deve essere unitaria e decisa, per proteggere i valori fondamentali della democrazia e garantire il diritto all’informazione.