Salvini avverte: il 2025 potrebbe essere un errore se puntiamo solo sull’elettrico

Salvini avverte: il 2025 potrebbe essere un errore se puntiamo solo sull'elettrico

Salvini avverte: il 2025 potrebbe essere un errore se puntiamo solo sull'elettrico

Giada Liguori

Ottobre 18, 2025

Durante l’assemblea dell’Unione industriali di Torino, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso un forte dissenso nei confronti dell’attuale orientamento politico europeo in materia di energia e trasporti. Salvini ha affermato che “è una follia nel 2025 andare avanti ottusamente sulla logica del solo elettrico”, definendo questa scelta fallimentare e penalizzante. Le sue dichiarazioni mettono in luce una crescente preoccupazione riguardo alle politiche ambientali e alle scelte energetiche, che, secondo lui, non stanno producendo i risultati desiderati.

Il dibattito sul solo elettrico e i biocarburanti

Il riferimento al “solo elettrico” si colloca in un dibattito più ampio riguardante i biocarburanti e le fonti di energia alternative. Salvini ha sottolineato che, nonostante le pressioni e le evidenze di un fallimento del Green Deal, la Commissione Europea continua a non riconoscere i biocarburanti come una valida alternativa. Questo atteggiamento, a suo avviso, rappresenta una forma di “ottusità” che penalizza non solo l’Italia, ma in particolare il Piemonte, una regione fortemente legata all’industria automobilistica e al settore agroalimentare.

La transizione energetica e la neutralità tecnologica

Negli ultimi anni, il Piemonte ha affrontato una difficile transizione, cercando di adattarsi alle nuove normative europee e alle crescenti richieste di sostenibilità ambientale. Tuttavia, molti imprenditori e lavoratori temono che l’enfasi esclusiva sull’elettrico possa mettere a rischio posti di lavoro e la competitività delle aziende locali, che storicamente si sono affidate a tecnologie diverse.

Salvini ha richiamato l’attenzione su un aspetto fondamentale: la neutralità tecnologica. Questo principio sostiene che non esiste una sola soluzione per la transizione energetica, ma è necessario considerare un ventaglio di opzioni, tra cui:

  1. Biocarburanti
  2. Idrogeno
  3. Altre tecnologie emergenti

Secondo il vicepremier, la mancanza di apertura verso queste alternative limita le possibilità di sviluppo e compromette la sicurezza energetica del Paese.

Critiche al Green Deal e necessità di un dialogo aperto

Il Green Deal europeo, concepito per rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, ha suscitato un acceso dibattito. Le misure proposte, come il divieto di vendita di auto a combustione interna dal 2035, non tengono conto delle specificità del tessuto economico italiano e delle necessità di una transizione più graduale.

Inoltre, Salvini ha messo in evidenza come l’industria del trasporto risenta di questa transizione. Le infrastrutture attuali non sono pronte per un’adozione massiccia dei veicoli elettrici, e la rete di ricarica è ancora insufficiente in molte aree. È necessario potenziare significativamente la capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per soddisfare una domanda in crescita.

La questione dei biocarburanti emerge come cruciale. Questi combustibili, derivati da risorse rinnovabili, rappresentano una possibile soluzione ponte verso un sistema di trasporto più sostenibile. Salvini ha chiesto una rivalutazione di queste tecnologie da parte delle istituzioni europee, sostenendo che possono contribuire a ridurre le emissioni di gas serra senza compromettere l’occupazione e la crescita economica.

Infine, il ministro ha sottolineato l’importanza di coinvolgere gli industriali e i cittadini in un dialogo aperto riguardo le scelte strategiche per il futuro energetico del Paese. La cooperazione tra il governo, le imprese e la società civile è fondamentale per raggiungere obiettivi ambiziosi senza trascurare le esigenze economiche e sociali.

Il dibattito sull’elettrico e sui biocarburanti non è solo una questione tecnica, ma tocca temi di giustizia sociale e opportunità economiche. La transizione energetica deve essere equa e inclusiva, garantendo che nessuno rimanga indietro. Le preoccupazioni di Salvini riflettono un sentimento diffuso tra molti imprenditori e lavoratori che vedono nei biocarburanti una risposta alle sfide attuali.

Con l’evoluzione continua delle politiche energetiche e climatiche a livello europeo, è evidente che il dialogo e la cooperazione tra le varie parti interessate saranno essenziali per garantire un futuro sostenibile e prospero per l’Italia e il suo settore industriale. La battaglia per una transizione energetica equilibrata e pragmatica è solo all’inizio, e la voce di figure come Salvini potrebbe influenzare il corso delle politiche nei prossimi anni.