Btp Valore: l’emissione che attira le famiglie in cerca di rendimenti

Btp Valore: l'emissione che attira le famiglie in cerca di rendimenti

Btp Valore: l'emissione che attira le famiglie in cerca di rendimenti

Giada Liguori

Ottobre 19, 2025

Lunedì 20 ottobre segna un momento cruciale per i risparmiatori italiani con l’emissione del Btp Valore, un titolo di Stato progettato appositamente per le famiglie. Questa nuova obbligazione, il Btp Valore Ottobre 2032, offre rendimenti cedolari crescenti nel tempo e un premio fedeltà finale per chi mantiene l’investimento fino alla scadenza. In un contesto economico caratterizzato da incertezze e volatilità nei mercati azionari, le obbligazioni governative si presentano come un’opzione allettante per gli investitori.

Un clima favorevole per il debito pubblico italiano

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) si prepara a questa emissione in un clima positivo, grazie alla recente promozione del rating da parte di Dbrs e Fitch, che rafforzano la fiducia degli investitori. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, ha inoltre dichiarato che, se il deficit previsto sotto il 3% verrà confermato, l’Italia potrebbe essere rimossa dalla procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo. Questo scenario aumenta l’appeal del debito pubblico italiano, rendendo i Btp un investimento più sicuro.

I dettagli dell’emissione del Btp Valore

Le famiglie italiane, molte delle quali hanno liquidità da investire, sono alla ricerca di rendimenti sicuri in un periodo di incertezze sui mercati. I tassi d’interesse attualmente elevati in Italia, rispetto ad altri paesi dell’area euro, favoriscono il nuovo Btp Valore. Ecco i tassi minimi garantiti per questo titolo a sette anni, disponibili per la sottoscrizione fino al 24 ottobre:

  1. 2,6% per i primi tre anni
  2. 3,1% per il biennio successivo
  3. 4% per il sesto e settimo anno

I tassi definitivi saranno comunicati al termine del collocamento. È importante considerare anche il premio fedeltà finale, pari allo 0,8% del capitale investito, e le agevolazioni fiscali, con una tassazione ridotta al 12,5% sulle cedole e sul premio, oltre all’esenzione dal calcolo ISEE fino a 50.000 euro e dalle tasse di successione.

Rendimento e rischi associati

Analizzando i rendimenti, si prevede che il rendimento medio lordo si attesti intorno al 3,25%, che, al netto della tassazione agevolata, si traduce in un rendimento netto di circa 2,85%. Rispetto ai Btp con scadenze simili, il Btp Valore si colloca nella parte alta della gamma di rendimenti netti, superando il 2,84% del Btp in scadenza il 15 novembre 2032 e il 2,54% del Btp con scadenza il 15 luglio 2043.

Tuttavia, la convenienza del Btp Valore è condizionata dalla necessità di mantenere l’investimento fino alla scadenza. Il rischio inflazione è un fattore cruciale: se i prezzi dovessero aumentare mediamente del 2% annuo, i risparmiatori avrebbero un guadagno netto dello 0,85%. Se l’inflazione salisse al 3% annuo, il rendimento netto si trasformerebbe in una perdita dello 0,15% annuo. A differenza del Btp Italia, il Btp Valore non è indicizzato all’inflazione, rendendo questa considerazione ancora più rilevante.

Le attuali stime della Banca Centrale Europea indicano che l’inflazione si stabilizzerà attorno al 2% nel medio termine. Il tasso breakeven suggerisce un’aspettativa di inflazione in Italia di circa 1,712%, influenzata da una rigorosa moderazione salariale e da fattori globali come conflitti armati e guerre commerciali.

Il Tesoro ha già coperto circa il 90% del suo programma di emissione per il 2025, stimato in oltre 330 miliardi di euro a lungo termine. L’emissione del Btp Valore, attualmente con un ammontare in circolazione di quasi 80 miliardi di euro, rappresenta una componente importante in questo contesto. Le emissioni retail, che comprendono titoli come il Btp Italia e il Btp Più, costituiscono circa il 15% del mercato, segnalando una forte domanda da parte delle famiglie.

Con una ricchezza media delle famiglie italiane tra 30.000 e 50.000 euro in depositi bancari, e una media più alta di circa 250.000 euro, il Mef guarda a questo segmento per compensare la riduzione degli acquisti di debito da parte della BCE. Le famiglie si trovano quindi di fronte a un’opportunità di investimento vantaggiosa, ma che richiede una valutazione attenta dei rischi legati all’inflazione e alle condizioni economiche globali.