Il 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, svoltosi presso il Teatro delle Muse di Ancona, ha rappresentato un’importante occasione di confronto su temi di crescente rilevanza nel settore dell’ingegneria, come il Correttivo al Codice dei contratti e l’Intelligenza Artificiale (IA). I partecipanti hanno discusso le interazioni tra tecnologia e normativa, analizzando come questi due aspetti possano influenzare il futuro delle professioni ingegneristiche.
Sicurezza e affidabilità delle reti intelligenti
Il modulo tematico ‘Sicurezza e affidabilità delle reti intelligenti: cogliere le opportunità, contrastare le minacce’ è stato condotto dai giornalisti Manuela Moreno e Gianluca Semprini di Rai. Durante la discussione, sono emersi vari punti critici riguardanti l’adozione dell’IA nella progettazione e gestione delle reti. Emanuele Frontoni, docente di Informatica all’Università degli Studi di Macerata, ha avviato il dibattito evidenziando come una delle principali sfide sia l’inconsapevolezza delle generazioni più mature nei confronti delle nuove tecnologie. Secondo Frontoni, l’Intelligenza Artificiale potrebbe svolgere un ruolo chiave nel separare le attività che competono alle macchine da quelle esclusivamente umane, migliorando così l’efficienza nei processi progettuali.
Normativa e professioni ingegneristiche
In un contesto in cui l’IA sta diventando sempre più pervasiva, Nicola Colacino, esperto di Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore a Ordinamento Speciale della Difesa, ha messo in evidenza la necessità di un approccio normativo attento e multilivello. Colacino ha avvertito che, sebbene l’IA possa trasformare la realtà, è fondamentale che venga trattata con cautela. La sua integrazione nelle professioni ingegneristiche solleva interrogativi circa la prevalenza della componente umana, un tema che necessita di una riflessione approfondita per non ridurre il ruolo del professionista.
Nicola Fiore, rappresentante del Comitato italiano Ingegneria dell’Informazione (C3i), ha enfatizzato che i dati generati dall’IA devono sempre essere interpretati da un professionista. Questo punto di vista è stato condiviso da Elio Masciovecchio, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), il quale ha affermato che, nonostante l’evoluzione degli strumenti, l’ingegnere continua a rivestire un ruolo centrale e responsabile nel processo progettuale. Masciovecchio ha sottolineato l’importanza dell’intelligenza naturale che deve affiancare l’IA, per garantire risultati di alta qualità e sicurezza.
Il Correttivo al Codice dei contratti
Passando al secondo tema centrale del congresso, il Correttivo al Codice dei contratti, è stato aperto un dibattito significativo su come questa normativa possa migliorare l’efficienza nei contratti pubblici. Arturo Cancrini, legale esperto in contratti pubblici, ha tracciato un quadro storico, ricordando che le direttive comunitarie si sono spesso focalizzate sulle gare, trascurando l’attenzione necessaria sulla realizzazione finale delle opere. Secondo Cancrini, il Correttivo rappresenta un passo avanti fondamentale, posizionando al centro la qualità del progetto e il professionista che lo realizza.
- Articolo 4 del Correttivo: stabilisce il principio del risultato e prevede interventi di semplificazione della burocrazia.
- Maggiore efficienza: potrebbe portare a una riduzione dei tempi di attesa per l’approvazione dei progetti.
- Revisione delle tariffe professionali: un tema ripreso da vari relatori nel corso del congresso.
Gianluca Rovelli, consigliere del Consiglio di Stato, ha messo in evidenza gli effetti positivi del Correttivo sull’equo compenso, sottolineando come questa scelta legislativa rappresenti un equilibrio necessario per la professione ingegneristica. Sul tema dei subappalti, Rovelli ha evidenziato che il Correttivo offre nuove opportunità per le piccole e medie imprese, contribuendo a garantire una maggiore tutela per i lavoratori del settore.
Infine, Giuseppe Latour, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha richiamato l’attenzione sulle numerose modifiche subite dal Codice dei contratti, ben 264, molte delle quali hanno avuto un impatto positivo, ma ha avvertito sulla necessità di garantire una certa stabilità e coerenza normativa. La continua evoluzione delle norme potrebbe generare confusione e incertezze tra i professionisti, rendendo necessaria una riflessione profonda su come mantenere un quadro normativo chiaro e stabile.
Sandro Catta, consigliere del Cni, ha offerto dettagli sugli aspetti del Correttivo, ponendo particolare attenzione sull’equo compenso. Questo tema è cruciale per il riconoscimento del valore del lavoro degli ingegneri e per la loro sostenibilità economica. Durante il congresso, è stato previsto anche un dibattito aperto riservato agli Ordini territoriali, con la partecipazione di Remo Vaudano e Giuseppe Maria Margiotta, che hanno sostenuto l’importanza di un confronto costante su questi temi fondamentali per la professione.