Il nuovo film di Andrea De Sica, Gli occhi degli altri, presentato alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, si tuffa nel profondo abisso delle relazioni umane attraverso un prisma di sessualità e voyeurismo. Con una trama ispirata al noto delitto Casati Stampa, uno dei casi di cronaca nera più scandalosi dell’Italia del dopoguerra, il film mette in scena un dramma che si svolge negli anni ’60, un periodo caratterizzato da una certa spensieratezza, ma anche da profonde contraddizioni.
I protagonisti e la loro relazione
Protagonisti del film sono Jasmine Trinca, che interpreta Elena, e Filippo Timi, nei panni del marchese Lelio. La loro relazione, che si sviluppa su un’isola di bellezza selvaggia, si trasforma rapidamente in una storia d’amore appassionata e trasgressiva, fino a culminare nel matrimonio. Tuttavia, il film non si limita a raccontare una semplice storia d’amore; esplora temi complessi come la gelosia, il voyeurismo e il bondage, elementi che arricchiscono la narrazione e la rendono attuale e provocatoria.
L’approccio audace di De Sica
L’approccio di De Sica a questi temi è audace e senza compromessi. “Il film è liberamente ispirato al delitto Casati Stampa, perché offre l’opportunità di raccontare una storia che sembra ancora contemporanea”, spiega il regista. Questo desiderio di attualizzare i temi affrontati negli anni ’60 si riflette nel modo in cui il film combina elementi di tragedia e melò, evidenziando le dinamiche tossiche che possono emergere in una relazione.
- Jasmine Trinca si presenta come una donna forte e indipendente, disinvolta anche quando il suo personaggio è costretto a confrontarsi con situazioni di vulnerabilità. “Certo che abbiamo usato un intimacy coordinator,” afferma l’attrice, sottolineando l’importanza di un approccio professionale nelle scene intime.
- Filippo Timi, nel suo ruolo di marchese, incarna una figura carismatica e seducente, ma anche sadica. “Era imbarazzante spogliarsi e mettersi al giudizio degli occhi degli altri,” confessa l’attore.
Un film che sfida le convenzioni
Gli occhi degli altri non è solo un film che esplora la sessualità, ma è anche una riflessione profonda sulle relazioni e sulla società. La relazione tra Elena e Lelio rappresenta una sorta di microcosmo delle dinamiche sociali dell’epoca, in cui le convenzioni e le aspettative si scontrano con i desideri individuali. In questo contesto, il voyeurismo diventa un elemento centrale, con il pubblico stesso invitato a osservare e a riflettere su ciò che si svolge sullo schermo.
Il film, prodotto da Vivo Film e Wildside in collaborazione con Sky, si avvale di un cast di supporto di alto livello, tra cui Matteo Olivetti, Anna Ferzetti e Vincenzo Crea, che arricchiscono ulteriormente la narrazione. La sceneggiatura, scritta da Gianni Romoli, Silvana Tamma e Andrea De Sica, è caratterizzata da dialoghi incisivi e da una costruzione narrativa che tiene lo spettatore incollato alla sedia.
Con una messa in scena audace e una narrazione che sfida le convenzioni, De Sica riesce a creare un film che non è solo una semplice storia d’amore, ma un’esplorazione intensa e sfumata della natura umana e delle sue fragilità. In un’epoca in cui il revenge porn e il voyeurismo sono temi di dibattito pubblico, Gli occhi degli altri si presenta come un’opera che invita a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e sul modo in cui ci relazioniamo con gli altri.