Rieti: partite a porte chiuse dopo l’assalto al bus dei tifosi

Rieti: partite a porte chiuse dopo l'assalto al bus dei tifosi

Rieti: partite a porte chiuse dopo l'assalto al bus dei tifosi

Matteo Rigamonti

Ottobre 20, 2025

La pallacanestro italiana sta attraversando un momento difficile dopo un tragico evento che ha scosso profondamente il mondo dello sport. Le partite casalinghe della RSR Sebastiani Rieti, attualmente in Serie A2, si svolgeranno a porte chiuse fino a nuovo avviso. Questa decisione è stata presa in seguito all’assalto violento di un gruppo di tifosi reatini al pullman dei tifosi della Pistoiese, un atto che ha portato alla morte del conducente del mezzo, Raffaele Marianella. Il consiglio straordinario della Federazione Italiana Pallacanestro (Fip), convocato d’urgenza dal presidente Gianni Petrucci, ha ritenuto necessario adottare misure drastiche per garantire la sicurezza e il rispetto delle indagini in corso.

Le indagini e le misure di sicurezza

La procura della Fip ha avviato un’inchiesta sull’incidente, richiedendo al Tribunale federale di adottare un provvedimento cautelare che impedisca la presenza di tifosi durante le gare casalinghe della squadra di Rieti. Questo provvedimento resterà in vigore fino al termine delle indagini, i cui tempi rimangono incerti, dipendendo dall’acquisizione dei risultati delle indagini giudiziarie. La situazione ha suscitato grande preoccupazione nel mondo sportivo, con molti che si chiedono quali misure aggiuntive possano essere implementate per prevenire simili episodi in futuro.

Conseguenze per il mondo sportivo

Non solo le partite di Rieti subiranno le conseguenze di questo tragico evento. Anche l’amichevole programmata tra la nazionale italiana, attualmente riunita per uno stage a Roma, e la Sebastiani Rieti è stata annullata. Per onorare la memoria di Raffaele Marianella, il presidente Petrucci ha disposto:

  1. Un minuto di silenzio.
  2. L’osservanza del lutto al braccio per tutte le competizioni di questa settimana, in tutti i campionati.

Questo gesto di rispetto serve a sottolineare la gravità dell’evento e la necessità di riflessione da parte di tutti gli attori coinvolti nel mondo dello sport.

Un appello alla responsabilità

Petrucci ha espresso le sue “profonde e sentite condoglianze” alla famiglia Marianella, sottolineando che l’assalto al pullman non è opera di veri tifosi, ma di delinquenti che mettono a repentaglio la sicurezza e la reputazione dello sport. Ha affermato: “Dobbiamo tutelare la pallacanestro e difendere il tifoso per bene, quello che porta la famiglia alle partite.” Questo richiamo alla responsabilità collettiva è fondamentale in un momento in cui la violenza sembra trovare spazio anche nei contesti più pacifici, come quelli sportivi.

Durante la riunione del consiglio Fip, era presente anche il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, il quale ha sottolineato l’importanza di inviare un segnale forte contro l’ingresso di logiche delinquenziali nello sport. Buonfiglio ha dichiarato il suo sostegno a tutte le iniziative che verranno intraprese in collaborazione con il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Questo sostegno istituzionale è cruciale per affrontare il problema della violenza negli stadi e garantire un ambiente sicuro per tutti gli appassionati.

La questione della violenza nel mondo dello sport è un tema che continua a suscitare dibattiti accesi. In Italia, negli ultimi anni, ci sono stati diversi episodi di violenza legati al calcio e ad altri sport, portando le autorità a prendere misure sempre più severe per garantire la sicurezza negli impianti sportivi. L’auspicio è che l’episodio di Rieti possa costituire un punto di svolta nella lotta contro la violenza nel basket e in altri sport, portando a una riflessione collettiva su come garantire un ambiente sicuro e accogliente per tutti gli appassionati.

In questa situazione di emergenza, il coinvolgimento delle istituzioni, delle federazioni sportive e della comunità è fondamentale. È necessaria un’azione coordinata per prevenire episodi di violenza e garantire che il basket e gli altri sport rimangano un luogo di aggregazione e divertimento, lontano da episodi di violenza e intimidazione. La speranza è che, attraverso la collaborazione e l’impegno di tutti, si possa costruire un futuro migliore per il mondo dello sport in Italia, dove il fair play e il rispetto reciproco prevalgano su ogni forma di violenza.