Giovani professionisti: nasce il protocollo d’intesa per avvocati, commercialisti e notai

Giovani professionisti: nasce il protocollo d'intesa per avvocati, commercialisti e notai

Giovani professionisti: nasce il protocollo d'intesa per avvocati, commercialisti e notai

Matteo Rigamonti

Ottobre 22, 2025

Recentemente, al Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) è stato firmato un’importante intesa tra le associazioni dei giovani avvocati, dottori commercialisti e notai. Questo evento ha segnato l’inizio di un coordinamento stabile volto ad affrontare, con una sola voce, le problematiche comuni dei professionisti del settore. La firma del ‘Protocollo Giovani Professionisti’ è stata sottoscritta da Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti e Esperti Contabili (Ungdcec), Vincenzo Carbonelli, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Notai (Asign), e Carlo Foglieni, presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga).

L’obiettivo principale di questa iniziativa è chiaro: unire le forze e le competenze di queste diverse categorie professionali per affrontare le sfide attuali e future. In un contesto economico e normativo in continua evoluzione, è fondamentale che i professionisti si adattino e collaborino per garantire un servizio di qualità alla collettività. Le nuove generazioni di professionisti devono essere in grado di rispondere alle esigenze di un mercato che richiede sempre più innovazione e sostenibilità.

Temi principali del protocollo

Tra i temi che saranno affrontati attraverso questo protocollo, spicca la Valutazione dell’Impatto Generazionale (Vig), un approccio innovativo che mira a misurare gli effetti delle riforme sulle nuove generazioni di professionisti. Questo strumento è particolarmente rilevante in un periodo in cui le riforme possono avere un impatto significativo sulle carriere e sulle opportunità lavorative dei giovani, e rappresenta un primo passo verso una maggiore consapevolezza degli effetti delle politiche professionali.

Un altro punto cruciale del protocollo riguarda il monitoraggio dell’equo compenso. Le associazioni intendono vigilare sulle novità normative e sulle criticità applicative, specialmente nei rapporti con la pubblica amministrazione e i grandi committenti privati. L’equo compenso rappresenta una questione di primaria importanza per garantire la dignità e la sostenibilità delle carriere dei professionisti, un tema che ha visto un crescente dibattito negli ultimi anni.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il panorama lavorativo, il protocollo prevede anche un’integrazione responsabile di queste nuove tecnologie nei processi professionali. È essenziale cogliere le opportunità offerte dall’IA, ma anche governarne i rischi attraverso una regolamentazione che garantisca la protezione dei diritti e delle competenze dei professionisti. La formazione continua è vista come un fattore strategico per garantire che i professionisti siano sempre aggiornati e in grado di affrontare le trasformazioni normative e del mercato del lavoro.

Reazioni politiche all’iniziativa

Le reazioni politiche a questa iniziativa sono state positive. Marta Schifone, deputata di Fratelli d’Italia, ha sottolineato l’importanza delle professioni come un “tertium genus”, un’area intermedia tra il lavoro subordinato e quello autonomo, che contribuisce in modo significativo alla crescita del paese. Ha affermato che il governo Meloni considera fondamentale proteggere questi ambiti, poiché farlo significa difendere non solo i professionisti, ma anche i cittadini e la nazione stessa.

Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, ha aggiunto che un approccio collaborativo è essenziale per affrontare le sfide future. Ha evidenziato come l’intelligenza artificiale possa comportare una riduzione del lavoro in alcune aree, ponendo interrogativi su come proteggere le competenze e le specializzazioni. La trasformazione della professione è una sfida cruciale che richiede un adattamento continuo e una visione lungimirante.

Valentina D’Orso, deputata del Movimento 5 Stelle, ha espresso entusiasmo per la collaborazione tra le tre associazioni professionali, sottolineando come ambiti diversi possano generare un valore aggiunto se integrati. Ha affermato che il futuro delle professioni richiede studi e pratiche realmente multidisciplinari, capaci di mettere a sistema competenze e responsabilità.

Andrea Mandelli, responsabile nazionale Dipartimento Professioni di Forza Italia, ha evidenziato la rilevanza del tema, apprezzando la sinergia tra le associazioni per affrontare questioni attuali e future. Anche Stefania Bonaldi, responsabile per la pubblica amministrazione, le professioni e l’innovazione del Partito Democratico, ha messo in evidenza l’importanza di ascoltare i bisogni dei giovani professionisti e costruire strumenti comuni per accrescere l’efficacia delle politiche.

Francesco Titotto, capo segreteria tecnica del presidente del Cnel, ha concluso sottolineando l’interesse dell’ente verso questo protocollo, che si inserisce in un più ampio piano giovani volto a dare voce alle nuove generazioni nei processi decisionali. Questo protocollo rappresenta quindi non solo un passo avanti per i giovani professionisti, ma anche un’opportunità per rafforzare il dialogo tra le istituzioni e le professioni, promuovendo un futuro più sostenibile e inclusivo per tutti.