Meloni: il M5S e le liste di proscrizione dei cronisti, basta ipocrisie

Meloni: il M5S e le liste di proscrizione dei cronisti, basta ipocrisie

Meloni: il M5S e le liste di proscrizione dei cronisti, basta ipocrisie

Matteo Rigamonti

Ottobre 22, 2025

In un clima politico italiano sempre più acceso, le dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni suscitano reazioni e riflessioni. Durante un dibattito al Senato riguardante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, Meloni ha affrontato la questione della libertà di stampa, evocando il passato del Movimento 5 Stelle (M5S) e le sue pratiche contro i giornalisti. “Non voglio tornare a Grillo”, ha esordito, ma ha sottolineato la contraddittorietà di un partito che ora si presenta come paladino della libertà di stampa dopo aver stilato, in passato, liste di proscrizione per i cronisti non graditi.

il passato controverso del m5s

Questa affermazione riporta alla memoria un periodo controverso della storia politica italiana, in cui il M5S, fondato da Beppe Grillo, ha avuto un approccio particolarmente critico nei confronti dei media. Negli anni della sua ascesa, il M5S ha spesso attaccato i giornalisti, accusandoli di essere collusi con il sistema politico e di non riportare la verità. Le liste di proscrizione, sebbene non ufficialmente riconosciute, riflettono un clima di ostilità nei confronti di chi esercita il diritto di cronaca e di critica, un aspetto che Meloni ha ben sottolineato nella sua dichiarazione.

la libertà di stampa in italia

La presidente del Consiglio ha poi ricordato come la libertà di stampa sia un tema “molto serio”, ma che deve essere affrontato con “equilibrio ed obiettività”. Secondo Meloni, alcuni esponenti politici sembrano dimenticare che la libertà di espressione non è un diritto che può essere invocato solo quando fa comodo. La sua osservazione mette in luce un paradosso: i difensori della libertà di stampa che, in passato, non si sono mobilitati quando i giornalisti hanno subito minacce o persecuzioni.

Meloni ha menzionato casi specifici, come quello di Alessandro Sallusti, arrestato in redazione, e delle minacce subite da giornalisti come Andrea Cerno e Daniele Capezzone. Questi episodi sollevano interrogativi su quanto realmente si faccia per tutelare la libertà di stampa in Italia. Nonostante la retorica di protezione della stampa, la realtà mostra che in diverse occasioni, la solidarietà verso i cronisti minacciati è stata assente.

il dibattito attuale sulla libertà di stampa

In un contesto più ampio, la libertà di stampa in Italia è un tema di grande attualità. Secondo il rapporto annuale di Reporters Without Borders, l’Italia continua a trovarsi in posizioni critiche per quanto riguarda la protezione dei giornalisti, con un numero crescente di attacchi e minacce. La situazione è ulteriormente complicata dalla crescente polarizzazione politica e dalla diffusione delle fake news, che compromettono la fiducia del pubblico nei media.

Meloni ha anche fatto riferimento a un episodio specifico in cui Cerno è stato escluso da un’audizione al Parlamento europeo sulla libertà di stampa, organizzata proprio dal M5S. Questo evento evidenzia non solo le tensioni interne al sistema politico italiano, ma anche le contraddizioni di chi si erge a difensore dei diritti, mentre in passato ha adottato comportamenti opposti.

In conclusione, il nocciolo della questione rimane: la libertà di stampa è un bene prezioso che deve essere tutelato da ogni parte della società. Le parole di Meloni, pur tra le sue critiche al M5S, pongono l’accento su un tema cruciale per la democrazia italiana, richiedendo a tutti, indistintamente, di riflettere sul ruolo dei media e sull’importanza di garantire un ambiente in cui il giornalismo possa operare liberamente e senza paura di ritorsioni.