Bassetti: le minacce dei No vax e il rischio di attacchi mirati

Bassetti: le minacce dei No vax e il rischio di attacchi mirati

Bassetti: le minacce dei No vax e il rischio di attacchi mirati

Matteo Rigamonti

Ottobre 23, 2025

Il clima di tensione e violenza che circonda il dibattito sui vaccini è tornato a farsi sentire in Italia, con il virologo Matteo Bassetti che ha deciso di esprimere il suo profondo disagio attraverso un messaggio sui social media. Le sue parole rispecchiano le preoccupazioni di molti professionisti della salute pubblica, costretti a fronteggiare non solo la pandemia, ma anche un’ondata di minacce e intimidazioni da parte di attivisti no vax. Questa situazione è diventata particolarmente allarmante alla luce di recenti eventi, come l’attentato contro il giornalista Sigfrido Ranucci, la cui auto è stata distrutta da un ordigno esplosivo.

la denuncia di bassetti

Bassetti ha descritto la sua esperienza di minacce, sottolineando che, a differenza di Ranucci, non si tratta di atti di vandalismo “a vuoto”. Le sue parole sono chiare e incisive: «Vengo minacciato come Ranucci, ma stavolta non a vuoto, con le bombe». Questo confronto tra la sua situazione e quella del noto giornalista ha aperto un dibattito più ampio sulla crescente aggressività dei no vax in Italia, un fenomeno che non riguarda solo le singole persone, ma che coinvolge anche la società e la salute pubblica nel suo complesso.

La denuncia di Bassetti si estende oltre la semplice lamentela personale. Egli evidenzia come questo clima di odio sia alimentato da una serie di “cattivi maestri”, figure che, secondo lui, manipolano le menti delle persone e fomentano la disinformazione. Nella sua analisi, il virologo ha citato politici, giornalisti e influencer come responsabili di questa situazione, sottolineando che il loro ruolo è cruciale nel plasmare l’opinione pubblica. La sua critica si rivolge a una cultura della paura e della sfiducia, che si è intensificata durante la pandemia di Covid-19 e che ora sembra aver preso piede in modi sempre più pericolosi.

le minacce e la radicalizzazione

Le minacce, in particolare quelle ricevute da Bassetti, si manifestano in forme inquietanti. In uno dei commenti che ha condiviso, un utente lo ha accusato di essere un “coniglio di regime” e un “schiavo di Big Pharma”, minacciando che, quando le bombe inizieranno a scoppiare, capirà molte cose. Questo tipo di linguaggio non è solo inaccettabile, ma rappresenta anche un chiaro segno di una radicalizzazione che ha preso piede all’interno di alcuni settori della popolazione. È un richiamo all’ordine per tutti coloro che si trovano in posizioni di influenza e che hanno la responsabilità di promuovere un dialogo civile e costruttivo.

il ruolo dei media e la responsabilità collettiva

Ma perché la figura del virologo Bassetti è così centrale in questo dibattito? La sua esposizione mediatica durante la pandemia lo ha reso un volto noto e riconoscibile. Le sue dichiarazioni, spesso dirette e senza fronzoli, hanno attirato sia l’ammirazione di molti che l’odio di altri. A questo si aggiunge la frustrazione di chi, come lui, ha dedicato la propria vita professionale alla scienza e alla salute pubblica, trovandosi ora a dover affrontare un’ondata di disinformazione e attacchi personali.

L’attacco a Ranucci, che ha subito un attentato con bombe carta, ha ulteriormente amplificato il dibattito sulle minacce rivolte a chi si espone in favore della scienza e della verità. È un segnale allarmante che mette in discussione la libertà di espressione e il diritto di informare. In un contesto così polarizzato, è fondamentale che le istituzioni, i media e la società civile si uniscano per difendere chi, come Bassetti e Ranucci, ha il coraggio di esporsi per il bene comune.

La risposta a queste minacce non può limitarsi a una semplice condanna; è necessario un impegno collettivo per garantire che il dibattito pubblico si svolga in un ambiente sicuro e rispettoso. Le parole di Bassetti, la cui esperienza personale è diventata simbolo di una battaglia più ampia, ci ricordano quanto sia importante combattere l’odio e la disinformazione con la verità e la scienza.

In questo contesto, il ruolo dei media è cruciale. Devono fare attenzione a non amplificare le voci della violenza e della paura, ma piuttosto a sostenere un dialogo costruttivo e informato. La responsabilità è condivisa: ognuno di noi, come cittadino, ha il potere di contribuire a creare un ambiente in cui la scienza e il rispetto reciproco possano prevalere sulle minacce e sull’odio. La situazione attuale richiede un’azione immediata e coesa, affinché la società possa ritrovare un terreno comune su cui costruire un futuro più sicuro e sano per tutti.