Chloé Zhao: un viaggio oltre le divisioni con ‘Hamnet’

Chloé Zhao: un viaggio oltre le divisioni con 'Hamnet'

Chloé Zhao: un viaggio oltre le divisioni con 'Hamnet'

Giada Liguori

Ottobre 23, 2025

Alla Festa del Cinema di Roma, la regista Chloé Zhao, vincitrice dell’Oscar per “Nomadland”, ha presentato il suo ultimo lavoro, “Hamnet”, un film che promette di attraversare le emozioni più profonde e dolorose dell’esperienza umana. Zhao ha descritto la sua opera come una narrazione che esplora il dolore e il lutto, ma soprattutto la metamorfosi che avviene quando ci confrontiamo con le esperienze più contrastanti della vita. “Riguarda la capacità di riuscire a ritrovare il senso profondo delle esperienze umane più contrastanti”, ha affermato Zhao, sottolineando l’importanza di raggiungere quel luogo interiore unico che risiede in tutti noi, superando l’illusione della separazione dagli altri.

Un film atteso

“Hamnet”, che arriverà nelle sale il 5 febbraio distribuito da Universal, ha già fatto parlare di sé, conquistando il Toronto Film Festival e una serie di riconoscimenti internazionali. Il film è co-prodotto da due colossi di Hollywood, Steven Spielberg e Sam Mendes, e si basa sull’omonimo bestseller del 2020 scritto da Maggie O’Farrell, edito in Italia da Guanda con il titolo “Nel nome del figlio: Hamnet”. O’Farrell ha collaborato con Zhao anche alla sceneggiatura, creando un’opera che promette di essere non solo un adattamento letterario, ma un’esperienza cinematografica profondamente emotiva.

La trama di “Hamnet”

La trama del film si ispira alla vita di William Shakespeare e, in particolare, alla tragica morte del suo unico figlio maschio, Hamnet, avvenuta quando il bambino aveva soli undici anni. La storia si sviluppa attorno a un giovane Shakespeare (interpretato da Paul Mescal), che incontra e si innamora di Agnes (Jessie Buckley), una giovane falconiera che vive in simbiosi con la natura. La loro relazione è caratterizzata da un forte legame emotivo, e quando Agnes rimane incinta, i due si uniscono in matrimonio. Tuttavia, il destino di William lo chiama a Londra, dove la sua carriera di drammaturgo inizia a decollare, lasciando la sua famiglia a Stratford-upon-Avon.

La narrazione si snoda quindi tra gli affetti familiari e la crescente carriera di Shakespeare, fino al tragico evento della morte di Hamnet a causa della peste. Questo lutto non solo segna profondamente la vita di William e Agnes, ma diventa anche la fonte di ispirazione per una delle opere più celebri di Shakespeare, “Amleto”. La storia si sviluppa in un delicato equilibrio tra amore e perdita, arte e catarsi, un viaggio che esplora la ricerca di significato in un mondo che spesso sembra dominato da divisioni e conflitti.

Temi universali e connessione

Zhao ha richiamato l’attenzione su come i temi del film risuonino in un contesto contemporaneo segnato da guerre e sofferenze. In un momento in cui il mondo sembra sempre più diviso, la regista ha sottolineato che “anche se sembra inimmaginabile, c’è qualcosa che ci unisce tutti”. Questa connessione, secondo Zhao, è spesso quella di affrontare le nostre emozioni, che tendiamo a tenere represse, e il coraggio di aprirci a ciò che ci spaventa più di tutto: la vulnerabilità e il dolore.

La regista ha condiviso un’esperienza personale che ha influenzato il suo approccio al film. Durante un viaggio a Kiev, in Ucraina, Zhao ha avuto modo di vedere come la guerra influisse sul paesaggio naturale. Mentre cercava location per le foreste del film, ha ricevuto delle riprese da un documentario che mostrava mine antiuomo in una striscia di foresta. Questa visione l’ha profondamente colpita, facendole realizzare come il dolore e la sofferenza possano creare un senso di unione, anche in mezzo al conflitto. “Anche camminando nella mia foresta vedevo quel tipo di buchi naturali”, ha spiegato Zhao, rivelando come le esperienze di guerra potessero riflettersi nel suo lavoro artistico.

“Hamnet” si preannuncia quindi come un’opera che non solo racconta la vita di un grande drammaturgo, ma esplora anche le emozioni universali che ci legano come esseri umani. Con la sua capacità di trattare temi complessi con sensibilità e profondità, Zhao invita il pubblico a riflettere su come l’arte possa servire come strumento di catarsi e connessione, in un’epoca in cui le divisioni sembrano sempre più accentuate. I personaggi di William e Agnes non sono solo figure storiche, ma rappresentano un viaggio condiviso attraverso il dolore e la perdita, un percorso verso la comprensione reciproca e la speranza.