Giusi Bartolozzi e il marito avvistati a Capri su una barca della Gdf

Giusi Bartolozzi e il marito avvistati a Capri su una barca della Gdf

Giusi Bartolozzi e il marito avvistati a Capri su una barca della Gdf

Matteo Rigamonti

Ottobre 23, 2025

Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha recentemente catturato l’attenzione dei media per un episodio controverso avvenuto a Capri. Insieme al marito, Gaetano Armao, è giunta sull’isola per partecipare a un importante convegno sulla digitalizzazione della giustizia, tenutosi il 4 e 5 ottobre. Tuttavia, la sua scelta di arrivare a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza ha sollevato interrogativi e critiche, accendendo il dibattito su opportunità e protocollo.

l’arrivo a Capri e le polemiche

Secondo quanto riportato da Repubblica, l’uso della motovedetta è stato confermato dalla Guardia di Finanza, che ha giustificato la scelta come una misura per garantire la sicurezza del Guardasigilli. Inizialmente, Nordio avrebbe dovuto partecipare al convegno, ma ha disdetto all’ultimo momento, lasciando Bartolozzi a rappresentarlo. Questo ha generato critiche, soprattutto rispetto al trattamento riservato ad altri partecipanti, che hanno utilizzato traghetti ordinari per raggiungere Capri.

il soprannome “zarina” e l’influenza nel ministero

Negli ultimi mesi, Giusi Bartolozzi è stata al centro di numerosi commenti, tanto da guadagnarsi il soprannome di “zarina” di via Arenula, in riferimento alla sede del Ministero della Giustizia. Questo soprannome riflette l’influenza che si attribuisce a Bartolozzi, considerata da alcuni come una figura che esercita un potere maggiore rispetto allo stesso ministro Nordio. Tale percezione è stata alimentata da eventi recenti, come il caso di Najem Osama Almasri, un torturatore libico che ha sollevato preoccupazioni sulla gestione delle estradizioni e sui conflitti di attribuzione tra la Camera dei Deputati e i giudici.

eventi recenti e gestione della sicurezza

Durante il soggiorno a Capri, Bartolozzi ha tentato di estendere l’invito ad alcune persone a unirsi a lei sulla motovedetta, ma le avverse condizioni meteorologiche hanno reso impossibile tale possibilità. Il marito, Gaetano Armao, noto professore universitario e avvocato, ha condiviso con lei l’esperienza di questo viaggio ufficiale, suscitando ulteriori interrogativi sull’appropriatezza della situazione.

Un altro episodio che ha attirato l’attenzione mediatica è stata la decisione di Bartolozzi di fermare le auto del vice ministro Francesco Paolo Sisto e del sottosegretario Andrea Ostellari in via Arenula. Questo gesto ha suscitato preoccupazioni per la sicurezza, soprattutto dopo che alcune auto erano state incendiate nei pressi del ministero. La scelta di far marcia indietro è stata vista come una misura necessaria per garantire la sicurezza delle figure di governo, ma ha anche sollevato interrogativi sulla gestione della sicurezza all’interno del ministero stesso.

conclusioni e prospettive future

Le polemiche riguardanti Giusi Bartolozzi non si limitano al solo ambito della sicurezza. Il caso di Najem Osama Almasri ha riacceso il dibattito sulla gestione delle informazioni sensibili e sulla trasparenza nelle comunicazioni tra le istituzioni. Le affermazioni di Nordio, che ha sottolineato una “connessione evidente” tra il suo ministero e Bartolozzi, hanno portato a richieste di chiarimenti sia dalla maggioranza che dai magistrati.

Nonostante le critiche, la figura di Giusi Bartolozzi continua a essere centrale nel dibattito sulla giustizia e sulla sua modernizzazione in Italia. Il suo ruolo come capo di gabinetto di Nordio la pone in una posizione di grande responsabilità e influenza. Le sue decisioni e azioni saranno monitorate con attenzione nei mesi a venire, evidenziando le sfide più ampie che il sistema giudiziario italiano deve affrontare nell’era della digitalizzazione e della crescente richiesta di trasparenza e accountability.