Italian welfare: sostegno ai caregiver, ma solo per il 3,7% dei lavoratori con contratti marginali

Italian welfare: sostegno ai caregiver, ma solo per il 3,7% dei lavoratori con contratti marginali

Italian welfare: sostegno ai caregiver, ma solo per il 3,7% dei lavoratori con contratti marginali

Matteo Rigamonti

Ottobre 23, 2025

Il welfare in Italia è attualmente al centro di un dibattito cruciale, accentuato dall’evento Global Welfare Summit 2025, svoltosi a Roma. Questa manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 800 rappresentanti di istituzioni, imprese, parti sociali e comunità scientifica, evidenziando le sfide e le opportunità di sviluppo di un sistema di protezione sociale in grado di rispondere alle esigenze emergenti della popolazione lavorativa.

Secondo i risultati della prima indagine sistematica e comparata condotta dall’Osservatorio Italian Welfare, il welfare contrattuale in Italia presenta un quadro allarmante: solo il 3,7% dei lavoratori ha accesso a misure specifiche a sostegno dei caregiver. Questo dato sottolinea l’urgenza di ripensare le politiche di welfare, soprattutto in un contesto in cui la figura del caregiver sta assumendo un ruolo sempre più centrale, sia per il supporto a familiari in difficoltà sia per la gestione del lavoro e della vita privata.

L’importanza del sostegno ai caregiver

L’indagine ha analizzato circa 9 milioni di lavoratori, rivelando che oltre il 30% delle aziende, in particolare quelle di medie e grandi dimensioni, ha già adottato misure specifiche per sostenere i caregiver. Queste aziende si stanno dimostrando pioniere nell’implementazione di politiche di welfare più inclusive, rispondendo a una domanda sociale sempre più pressante. Tuttavia, il welfare contrattuale, che dovrebbe fungere da rete di sicurezza per tutti i lavoratori, resta indietro, con una presenza limitata di servizi di supporto.

Sostegno alla genitorialità e tutele sanitarie

La situazione è simile anche per quanto riguarda il sostegno alla genitorialità. Sebbene il 46% delle aziende abbia introdotto interventi dedicati, il welfare contrattuale offre ancora strumenti insufficienti, con solo il 24% dei lavoratori che beneficia di forme di sostegno in questo ambito. Questo squilibrio evidenzia una lacuna significativa nelle politiche di welfare, che non riescono a garantire un adeguato supporto per i genitori lavoratori.

Un altro aspetto significativo riguarda le tutele sanitarie e i grandi rischi. I liberi professionisti si distinguono per un approccio inclusivo, con oltre il 70% di essi che dispone di coperture per eventi gravi e mantenimento delle indennità anche dopo il pensionamento. Al contrario, i contratti collettivi nazionali rivelano che solo il 30% dei lavoratori dipendenti può mantenere la copertura sanitaria post-pensionamento, e meno di uno su cinque ha accesso a tutele per premorienza o non autosufficienza.

Proposte per un welfare più inclusivo

Per affrontare queste sfide, l’Osservatorio Italian Welfare ha elaborato proposte operative per migliorare il sistema di welfare a tutti i livelli. È fondamentale consolidare l’architettura del welfare attorno ai pilastri ESG (ambientali, sociali e di governance), con un focus su previdenza, sanità e grandi rischi. Caregiving e genitorialità si profilano come aree strategiche di sviluppo.

Le proposte includono:

  1. Interventi sulle misure di tutela sanitaria, istituendo fondi di categoria per i contratti privi di copertura.
  2. Strutturazione di piani specifici per familiari e pensionati.
  3. Introduzione di coperture per i grandi rischi e valorizzazione dei servizi a sostegno della genitorialità e del caregiving.
  4. Per i liberi professionisti, la creazione di un fondo pensione unico e il potenziamento dei servizi di supporto.

Con un tasso di adesione ancora contenuto e una limitata offerta di prestazioni accessorie, il potenziale per migliorare il welfare in Italia è significativo e richiede azioni tempestive e coordinate. La vera sfida consiste nel creare una convergenza di obiettivi tra i vari livelli del sistema, supportata da politiche pubbliche efficaci, per garantire una rete di protezione sociale robusta e sostenere la crescita economica del Paese.