La recente conferenza tenutasi in Senato sulla cosiddetta macchina di Majorana ha sollevato interrogativi e perplessità nel mondo scientifico e oltre. L’incontro, organizzato dal vice-presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, suscitando un acceso dibattito su un tema che si colloca al confine tra scienza e pseudoscienza.
La macchina di Majorana è stata presentata dall’imprenditore Rolando Pelizza, il quale ha affermato di aver incontrato il celebre fisico Ettore Majorana in un monastero nel sud Italia. Durante questo incontro, Pelizza sostiene di aver ricevuto indicazioni per costruire una macchina straordinaria, capace di:
- Annichilire la materia
- Produrre energia illimitata
- Trasmutare la gommapiuma in oro
- Ringiovanire le persone
Queste affermazioni, sebbene affascinanti, hanno suscitato scetticismo tra gli scienziati. Dopo la morte di Pelizza nel 2022, la sua visione ha continuato a generare interesse. Alcuni sostenitori hanno promosso l’idea della macchina, portando a eventi e conferenze culminati nell’appuntamento del 22 ottobre. Tuttavia, il Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, ha messo in guardia contro l’approccio unilaterale della narrativa che si sta sviluppando attorno a questa questione.
Le critiche del Cicap
Il Cicap, fondato da Piero Angela, ha pubblicato una nota evidenziando come in questa narrazione la voce della razionalità sia stata esclusa. Il comitato ha citato il fisico Lorenzo Paletti, autore del libro “L’ultimo segreto di Majorana. La Macchina di Rolando Pelizza” (2024), in cui esamina criticamente le affermazioni di Pelizza. Paletti sottolinea che Pelizza non ha mai fornito prove scientifiche verificabili riguardo al suo rapporto con Majorana o all’efficacia della sua macchina. Inoltre, le presunte evidenze, come lettere e fotografie, non hanno superato i controlli indipendenti, sollevando dubbi sulla loro autenticità.
La posizione degli esperti
Anche Erasmo Recami, noto biografo di Majorana, ha espresso riserve sull’autenticità del materiale relativo alla macchina. Recami ha osservato che, in assenza di dati pubblici, misurazioni, repliche e revisione tra pari, ci si trova nel campo della narrazione piuttosto che in quello della scienza. Questa posizione è condivisa da molti esperti, i quali avvertono che la mancanza di riscontri scientifici mette in discussione la validità delle affermazioni fatte da Pelizza.
Lorenzo Montali, presidente del Cicap, ha ribadito che il Parlamento non è il luogo appropriato per decidere il valore delle prove scientifiche. Secondo Montali, l’organizzazione di convegni a senso unico rischia di conferire credibilità a affermazioni non supportate da adeguate evidenze. Questo aspetto è cruciale, poiché la scienza si basa su prove, esperimenti ripetibili e revisione tra pari, mentre le affermazioni di Pelizza sembrano mancare di tali fondamenta.
Riflessioni sul ruolo dei media
L’idea di una macchina in grado di annichilire la materia o produrre energia illimitata richiama le più audaci fantasie della fantascienza. Tuttavia, la scienza attuale non ha dimostrato la possibilità di tali risultati. Gli scienziati avvertono che è fondamentale mantenere un approccio critico e razionale quando si affrontano argomenti così controversi. Le tecnologie per la produzione di energia sono al centro di un dibattito scientifico e politico, ma nessuna di esse si avvicina ai risultati promessi da Pelizza.
In questo contesto, è importante considerare il ruolo dei media e della comunicazione scientifica. La diffusione di notizie sensazionalistiche può creare un’immagine distorta della scienza, portando a una confusione tra ciò che è scientificamente valido e ciò che non lo è. Gli scienziati e i divulgatori scientifici hanno la responsabilità di comunicare in modo chiaro e preciso, per evitare che affermazioni infondate possano guadagnare terreno nel dibattito pubblico.
La questione della macchina di Majorana solleva interrogativi non solo sulla validità delle affermazioni di Pelizza, ma anche sul modo in cui la società si approccia alla scienza e alla tecnologia. La linea di demarcazione tra scienza e pseudoscienza diventa sempre più sottile, con il rischio che idee infondate possano ottenere una legittimità ingiustificata, influenzando le decisioni politiche e pubbliche. La comunità scientifica è chiamata a vigilare e a mantenere un dialogo aperto e critico su questi temi, affinché il progresso scientifico possa continuare a essere guidato da rigore e verità.
