Festa del Cinema: un viaggio emozionante tra treni e storie da raccontare

Festa del Cinema: un viaggio emozionante tra treni e storie da raccontare

Festa del Cinema: un viaggio emozionante tra treni e storie da raccontare

Giada Liguori

Ottobre 24, 2025

Ogni giorno, milioni di italiani percorrono le strade ferrate del nostro Paese, sia per lavoro che per studio, o semplicemente per coltivare una passione. Per molti, il viaggio quotidiano diventa una routine, una necessità piuttosto che un momento di svago. Questo tema cruciale, che tocca le vite di tantissimi pendolari, è al centro del documentario “Andata e ritorno”, presentato dal Gruppo Ferrovie dello Stato alla Festa del Cinema di Roma, un evento prestigioso che celebra l’arte cinematografica e le storie che essa può raccontare.

Un viaggio tra storie di vita

Scritto e diretto da Roberto Campagna ed Elena De Rosa, il documentario è prodotto dal Gruppo Creativo Multimedia per Ferrovie dello Stato e offre uno sguardo intimo e profondo sulla vita di sei pendolari. Attraverso un montaggio alternato, le storie di questi viaggiatori quotidiani si intrecciano, rivelando le gioie e le difficoltà che affrontano lungo il loro tragitto. Ogni personaggio è emblematico di una realtà sociale e culturale, mettendo in luce l’importanza del trasporto ferroviario nella vita quotidiana.

Storie di speranza e determinazione

  1. Anna Maria Natale: Insegnante precaria che ogni giorno parte dalla provincia di Caserta per raggiungere Roma. Il suo viaggio rappresenta le speranze e le incertezze di una generazione di giovani professionisti in cerca di stabilità.

  2. Alex Cesca: Un ragazzo con sindrome di Down di Civitanova Marche, per il quale il treno è un simbolo di autonomia e indipendenza. Grazie ai viaggi quotidiani, riesce a raggiungere il suo lavoro, vivendo l’emozione di conquistare la propria libertà.

  3. Yakuba Camara: Un giovane calciatore che lotta per affermarsi in un settore altamente competitivo. Pendolare per andare ad allenarsi, incarna la determinazione dei giovani italiani.

  4. Gaia Karola Carafa: Sciabolatrice pugliese dell’Arma dei Carabinieri, che aspira a realizzare il sogno olimpico. Entrambi i personaggi rappresentano l’ardore e la passione dei giovani italiani, impegnati a costruire il proprio futuro.

Un’arte che racconta il viaggio

Il documentario non si limita a raccontare storie di lotta e perseveranza, ma offre anche uno sguardo artistico sul viaggio. Raffaello Basiglio, un giovane compositore piemontese, trasforma il vagone del Frecciarossa in un improvvisato studio di registrazione, catturando le emozioni del viaggio attraverso la musica. Dall’altro lato, Alberto Cavallari, architetto lombardo, utilizza il suo talento per ritrarre i passeggeri con cui condivide il viaggio, rendendo omaggio alla diversità delle vite che si incrociano sui treni.

In occasione della proiezione, Elena De Rosa ha commentato: “Quest’esperienza ci ha dato una visione diversa del treno. Abbiamo scoperto questa umanità, treni pieni di speranze e sogni.” Le sue parole esprimono l’intento di dare voce a chi spesso rimane in ombra, evidenziando l’importanza di raccontare storie vere e autentiche.

Roberto Campagna ha aggiunto: “Dopo quattro settimane con queste persone, posso solo invitare tutti a continuare a prendere il treno perché succedono cose straordinarie.” Il suo invito celebra la vita e la comunità, esortando a scoprire le storie che si celano dietro ogni viaggio.

Il ruolo delle Ferrovie dello Stato

Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Trenitalia, ha sottolineato l’importanza del trasporto ferroviario, affermando che il Gruppo FS è protagonista del trasporto di oltre 2 milioni di persone al giorno. “Crediamo che la cultura di impresa sia una cultura di relazione, che coinvolge persone e territori”, ha dichiarato. Questo approccio dimostra come le Ferrovie dello Stato non siano solo un servizio di trasporto, ma anche un importante attore sociale e culturale.

Giuseppe Inchingolo, Chief Corporate Affairs, Communication and Sustainability Officer, ha spiegato che l’obiettivo del Gruppo FS è contribuire al mondo della cultura, cercando di raccontare le storie e le esperienze delle persone. “Abbiamo cercato di raccontare quello che fa l’azienda, ma in realtà ci sono le persone al centro”, ha affermato, evidenziando l’importanza delle relazioni umane nel contesto del viaggio.

“Andata e ritorno” non è solo un documentario, ma un viaggio nel cuore pulsante dell’Italia, un omaggio alla resilienza e alla speranza di chi ogni giorno sale su un treno, pronto a intraprendere un nuovo percorso. Con il suo mix di storie personali e riflessioni più ampie sul significato del viaggio, il film invita a considerare il treno non solo come un mezzo di trasporto, ma come un vero e proprio spazio di vita e condivisione.