Il benessere lavorativo e il welfare aziendale sono diventati temi centrali nel dibattito contemporaneo, specialmente in un contesto economico e sociale in evoluzione come quello italiano. Durante la seconda edizione del Global Welfare Summit, Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia, ha fornito spunti significativi su come le imprese possano migliorare la qualità della vita dei loro lavoratori, affermando che è fondamentale investire in un ambiente di lavoro sano e motivante.
L’evento, tenutosi a Villa Miani a Roma, ha riunito esperti, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni per discutere dell’evoluzione del welfare in Italia e delle iniziative necessarie per affrontare le sfide attuali. Fiaschi ha messo in evidenza una realtà preoccupante: la bassa natalità e il conseguente invecchiamento della popolazione italiana non sono solo questioni demografiche, ma influiscono direttamente sulla forza lavoro e sul sistema economico del Paese. “È vero che la natalità è bassa e non cresciamo come popolazione italiana, ma abbiamo delle possibilità di sviluppare la qualità del lavoro oltre che la quantità dei lavoratori,” ha sottolineato Fiaschi.
il tempo medio di lavoro in italia
Un dato particolarmente sconcertante menzionato da Fiaschi riguarda il tempo medio di lavoro in Italia rispetto agli altri Paesi. Secondo le statistiche dei Paesi OCSE, la media degli anni di lavoro è di circa 36,8 anni, mentre in Italia si attesta solo a 32,8 anni. Questo scarto evidenzia una questione cruciale:
- Evidentemente non invogliamo a lavorare nelle aziende.
- Le imprese devono rivedere le proprie strategie di welfare per attrarre e mantenere i talenti.
Il concetto di welfare aziendale non si limita a un insieme di benefit, ma include un approccio più integrato e umano al lavoro. Fiaschi ha esortato le aziende a considerare il benessere dei dipendenti non solo come un costo, ma come un investimento strategico. “Il welfare, il benessere, cercare di incentivare il lavoro buono è una delle missioni che dobbiamo perseguire come manager, ma anche come istituzioni e come imprese,” ha affermato, sottolineando l’importanza di una collaborazione tra settore pubblico e privato per creare un ambiente di lavoro che favorisca la produttività e il benessere individuale.
bilanciamento tra vita professionale e vita privata
Un aspetto fondamentale del benessere lavorativo è il bilanciamento tra vita professionale e vita privata. Fiaschi ha indicato che le aziende devono essere in grado di offrire flessibilità e supporto per le esigenze familiari dei dipendenti. Questo non solo aiuta a migliorare la qualità della vita, ma può anche:
- Ridurre l’assenteismo.
- Aumentare la retention dei talenti.
Le politiche di welfare devono quindi essere orientate a creare un equilibrio che favorisca la salute mentale e fisica dei lavoratori.
In questo contesto, il Global Welfare Summit ha rappresentato un’importante piattaforma per discutere delle buone pratiche da adottare. Diverse aziende hanno condiviso successi e innovazioni nel campo del welfare, dimostrando che un approccio attento al benessere dei dipendenti può tradursi in risultati positivi sia per i lavoratori che per le imprese stesse. Le testimonianze di queste aziende sono state accolte con interesse, poiché offrono modelli replicabili che possono essere implementati in vari settori.
Inoltre, Fiaschi ha messo in evidenza la necessità di una maggiore sensibilizzazione sul tema del welfare. La cultura del benessere deve essere promossa non solo all’interno delle aziende, ma anche nella società in generale. Le istituzioni hanno un ruolo cruciale in questo processo, poiché possono incentivare politiche di welfare attraverso leggi e normative favorevoli, sostenendo le imprese nella creazione di ambienti di lavoro più salubri e motivanti.
L’innovazione nel welfare aziendale non deve essere vista soltanto come un’opzione, ma come una necessità strategica per il futuro del lavoro in Italia. Con una popolazione in invecchiamento e una natalità in calo, le imprese devono adattarsi a una nuova realtà, dove il benessere dei lavoratori diventa un elemento chiave per la competitività. Investire nel welfare significa anche investire nel futuro economico del Paese, creando una forza lavoro più motivata e produttiva.
Il messaggio di Fiaschi è chiaro e diretto: per affrontare le sfide demografiche e migliorare la qualità del lavoro, le imprese devono adottare un approccio proattivo e lungimirante nei confronti del welfare. Solo così sarà possibile costruire un ambiente di lavoro che non solo attragga talenti, ma che li trattenga, promuovendo un ciclo virtuoso di crescita e sviluppo per l’intera comunità.
