La recente decisione del gruppo Sas, controllato dalla MSC Holding, di cedere il 49% della propria partecipazione in Moby a Onorato Armatori segna un importante passo nella ristrutturazione del mercato marittimo italiano. Questa operazione, che si svolgerà senza il corrispettivo economico per Sas, è stata accolta con favore dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la quale ha reso obbligatori gli impegni presentati dalle parti coinvolte.
Il contesto dell’operazione
La questione è emersa nel contesto di un’istruttoria avviata il 5 novembre 2024, in seguito a preoccupazioni riguardanti possibili pratiche anticoncorrenziali tra Moby e Grandi Navi Veloci (GNV), entrambe controllate da Sas. L’AGCM ha espresso timori riguardo a un potenziale cartello, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), a causa del legame strutturale e finanziario creato dall’acquisizione della partecipazione di Sas in Moby e dal successivo significativo finanziamento concesso a quest’ultima.
Obiettivi della cessione
L’operazione di cessione del 49% è un tentativo di dissociare le due aziende e di ripristinare la concorrenza nel settore dei trasporti marittimi. La decisione di rinunciare anche al pegno sulla restante quota del 51% di Moby rappresenta un ulteriore passo verso l’indipendenza dell’armatore. Tale mossa è stata ben accolta da Onorato Armatori, che ha dimostrato interesse nel rilanciare l’azienda e nel rafforzare la sua posizione nel mercato.
Per garantire la sostenibilità economica di Moby, l’azienda ha annunciato l’intenzione di:
- Affidare a un terzo l’organizzazione di una procedura competitiva per la vendita di un pacchetto di asset.
- Assicurare che la procedura sia trasparente e aperta a tutti gli operatori interessati.
- Utilizzare il ricavato ottenuto dalla vendita per estinguere il finanziamento ricevuto da Sas, contribuendo così a stabilizzare le finanze di Moby.
Inoltre, è previsto che alcuni asset, per garantire la continuità operativa di Moby, siano gravati da vincoli di charter back. Questo significa che, anche se gli asset vengono venduti, Moby potrà continuare a utilizzarli, assicurando così la continuità dei servizi marittimi offerti ai passeggeri.
Tutela dei consumatori
Un altro aspetto rilevante della questione riguarda il trattamento dei biglietti acquistati prima del 16 luglio 2024. L’AGCM ha annunciato che arriveranno ristori per i possessori di questi biglietti, un passo che mira a tutelare i diritti dei consumatori in un contesto di incertezze e cambiamenti. Questa decisione è particolarmente rilevante in un periodo in cui il settore dei trasporti marittimi sta affrontando sfide senza precedenti, tra cui l’aumento dei costi operativi e le difficoltà legate alla pandemia di COVID-19.
La cessione del 49% di Moby a Onorato Armatori rappresenta quindi non solo un cambio di proprietà, ma anche un tentativo di rafforzare la competitività nel settore. L’operazione è vista come un’opportunità per Moby di rinnovarsi e rilanciarsi nel mercato, con un focus su una gestione più indipendente e sostenibile.
In un mercato in continua evoluzione, dove la concorrenza è sempre più agguerrita, la capacità di innovare e adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori è cruciale. Onorato Armatori si prepara a prendere le redini di Moby con l’intento di implementare una nuova visione strategica, con l’auspicio che questa operazione possa portare benefici non solo agli azionisti e ai dipendenti, ma anche ai passeggeri.
La decisione di Sas di disimpegnarsi da Moby, sebbene possa apparire come una perdita a breve termine, è in realtà un passo strategico verso un futuro più competitivo e sostenibile per entrambe le aziende. Il settore dei trasporti marittimi italiani si prepara a un nuovo capitolo, caratterizzato da maggiore trasparenza e sana competizione.
