Sciopero generale della Cub: mobilitazione in arrivo il 28 novembre

Sciopero generale della Cub: mobilitazione in arrivo il 28 novembre

Sciopero generale della Cub: mobilitazione in arrivo il 28 novembre

Giada Liguori

Ottobre 24, 2025

Il 28 novembre si preannuncia come una data cruciale nel panorama sindacale italiano, poiché la Confederazione Unitaria di Base (Cub) ha proclamato un nuovo sciopero generale. Questa mobilitazione coinvolgerà tutti i settori, sia pubblici che privati, seguendo l’analoga astensione dal lavoro del 3 ottobre scorso. La Cub, nota per la sua posizione critica verso le politiche economiche e sociali degli ultimi anni, intende sollevare nuovamente questioni fondamentali per il futuro del paese e per la giustizia sociale a livello globale.

Le motivazioni dello sciopero

Le ragioni che hanno portato la Cub a indire questo sciopero sono molteplici e toccano temi di grande rilevanza sia nazionale che internazionale. Tra le principali richieste della confederazione si evidenziano:

  1. Riconoscimento dello Stato di Palestina e autodeterminazione del popolo palestinese. La Cub condanna il “genocidio perpetrato da Israele” e chiede un accordo di pace che preveda il ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati, la revoca del blocco navale su Gaza e la piena libertà di circolazione per persone e merci.

  2. Fermare le spese militari italiane e l’invio di armi in conflitti come quello in Ucraina e in Palestina. La Cub sostiene che le risorse pubbliche dovrebbero essere destinate a investimenti in settori fondamentali come l’istruzione, la sanità pubblica e i trasporti.

  3. Ripristino del Reddito di Cittadinanza, strumento che ha supportato molte famiglie in difficoltà, ma che ha subito numerose critiche e modifiche da parte del governo. La Cub ritiene necessario rilanciarlo per garantire dignità ai cittadini e affrontare il crescente problema della povertà.

Aumenti salariali e diritto alla casa

Un altro aspetto centrale della mobilitazione riguarda la richiesta di aumenti salariali e pensionistici. Negli ultimi vent’anni, il potere d’acquisto dei lavoratori è diminuito drasticamente. La Cub chiede misure concrete per recuperare quanto perso, tra cui:

  • Attuazione di automatismi negli adeguamenti salariali.
  • Approvazione di un salario minimo di almeno 12 euro l’ora.
  • Creazione di un sistema di protezione sociale che possa realmente sostenere le persone in difficoltà economica.

Inoltre, la proposta di un nuovo piano strutturale per l’edilizia residenziale pubblica è fondamentale. In un contesto di crisi abitativa crescente, la Cub sottolinea l’urgenza di garantire abitazioni a prezzi accessibili e il diritto alla casa come parte integrante del benessere sociale.

Un appello alla mobilitazione

La mobilitazione del 28 novembre non è solo una semplice manifestazione di protesta, ma rappresenta un appello a tutti i lavoratori e ai cittadini affinché si uniscano a queste rivendicazioni. La Cub invita a una partecipazione massiccia, sperando di ottenere una risposta forte e chiara dalla società civile. Questo sciopero generale, in un periodo delicato come quello attuale, segna un momento di riflessione sulla direzione che il paese sta prendendo e sulla necessità di un cambiamento profondo.

In un contesto caratterizzato da incertezze economiche e divisioni sociali crescenti, la Cub si propone come una voce alternativa. La speranza è che il 28 novembre possa diventare un simbolo di unità e di lotta per una società più equa e giusta, dove le esigenze di tutti i cittadini possano essere ascoltate e rispettate. Le questioni sollevate dalla Cub sono complesse e richiedono un’attenzione seria da parte delle istituzioni e della società civile, riportando al centro del dibattito le problematiche che affliggono i lavoratori e i cittadini italiani.