Il 28 novembre si preannuncia come una data cruciale nel panorama sindacale italiano, poiché la Confederazione Unitaria di Base (Cub) ha proclamato un nuovo sciopero generale. Questa mobilitazione coinvolgerà tutti i settori, sia pubblici che privati, seguendo l’analoga astensione dal lavoro del 3 ottobre scorso. La Cub, nota per la sua posizione critica verso le politiche economiche e sociali degli ultimi anni, intende sollevare nuovamente questioni fondamentali per il futuro del paese e per la giustizia sociale a livello globale.
Le motivazioni dello sciopero
Le ragioni che hanno portato la Cub a indire questo sciopero sono molteplici e toccano temi di grande rilevanza sia nazionale che internazionale. Tra le principali richieste della confederazione si evidenziano:
Riconoscimento dello Stato di Palestina e autodeterminazione del popolo palestinese. La Cub condanna il “genocidio perpetrato da Israele” e chiede un accordo di pace che preveda il ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati, la revoca del blocco navale su Gaza e la piena libertà di circolazione per persone e merci.
Fermare le spese militari italiane e l’invio di armi in conflitti come quello in Ucraina e in Palestina. La Cub sostiene che le risorse pubbliche dovrebbero essere destinate a investimenti in settori fondamentali come l’istruzione, la sanità pubblica e i trasporti.
Ripristino del Reddito di Cittadinanza, strumento che ha supportato molte famiglie in difficoltà, ma che ha subito numerose critiche e modifiche da parte del governo. La Cub ritiene necessario rilanciarlo per garantire dignità ai cittadini e affrontare il crescente problema della povertà.
Aumenti salariali e diritto alla casa
Un altro aspetto centrale della mobilitazione riguarda la richiesta di aumenti salariali e pensionistici. Negli ultimi vent’anni, il potere d’acquisto dei lavoratori è diminuito drasticamente. La Cub chiede misure concrete per recuperare quanto perso, tra cui:
- Attuazione di automatismi negli adeguamenti salariali.
- Approvazione di un salario minimo di almeno 12 euro l’ora.
- Creazione di un sistema di protezione sociale che possa realmente sostenere le persone in difficoltà economica.
Inoltre, la proposta di un nuovo piano strutturale per l’edilizia residenziale pubblica è fondamentale. In un contesto di crisi abitativa crescente, la Cub sottolinea l’urgenza di garantire abitazioni a prezzi accessibili e il diritto alla casa come parte integrante del benessere sociale.
Un appello alla mobilitazione
La mobilitazione del 28 novembre non è solo una semplice manifestazione di protesta, ma rappresenta un appello a tutti i lavoratori e ai cittadini affinché si uniscano a queste rivendicazioni. La Cub invita a una partecipazione massiccia, sperando di ottenere una risposta forte e chiara dalla società civile. Questo sciopero generale, in un periodo delicato come quello attuale, segna un momento di riflessione sulla direzione che il paese sta prendendo e sulla necessità di un cambiamento profondo.
In un contesto caratterizzato da incertezze economiche e divisioni sociali crescenti, la Cub si propone come una voce alternativa. La speranza è che il 28 novembre possa diventare un simbolo di unità e di lotta per una società più equa e giusta, dove le esigenze di tutti i cittadini possano essere ascoltate e rispettate. Le questioni sollevate dalla Cub sono complesse e richiedono un’attenzione seria da parte delle istituzioni e della società civile, riportando al centro del dibattito le problematiche che affliggono i lavoratori e i cittadini italiani.
