Alla recente convention nazionale dei consulenti del lavoro, tenutasi a Napoli per celebrare il sessantesimo anniversario del Consiglio Nazionale dei Professionisti, Rosario De Luca, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e di ProfessionItaliane, ha messo in evidenza l’importanza di un rinnovamento e di un aggiornamento degli ordinamenti professionali. Nel suo intervento, De Luca ha sottolineato come la professione stia attraversando un’epoca di transizioni significative, alimentate soprattutto dall’avvento di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale.
Un’epoca di transizioni
“Siamo in un’epoca di transizioni senza dubbio,” ha esordito De Luca. “Come ProfessionItaliane abbiamo chiesto da tempo un adeguamento degli ordinamenti. Dal 2011, anno in cui l’Italia ha visto l’introduzione di molte riforme e innovazioni, il panorama professionale è cambiato radicalmente. È impensabile restare agganciati a un Paese che non c’è più.” Questa osservazione è particolarmente rilevante in un contesto in cui le professioni e le esigenze del mercato del lavoro stanno evolvendo a ritmi rapidi, rendendo necessaria una revisione delle normative esistenti.
Il ruolo dei consulenti del lavoro
De Luca ha evidenziato il ruolo fondamentale dei consulenti del lavoro, i quali, grazie alla loro posizione intermedia tra il settore pubblico e le aziende, sono costantemente chiamati a fronteggiare sfide moderne. “Non possiamo offrire servizi di retroguardia, ma solo di avanguardia,” ha affermato, rimarcando l’importanza di un approccio proattivo nella consulenza del lavoro. La sua missione è quella di mettere a sistema le competenze accumulate negli anni, con regole precise che possano guidare e strutturare la professione.
Uno dei punti chiave del suo intervento è stata l’importanza di accelerare l’iter legislativo in Parlamento per l’approvazione dei disegni di legge sugli ordinamenti professionali. De Luca ha esposto l’urgenza di una armonizzazione dei percorsi normativi, sottolineando che la scelta di non unificare i disegni di legge, come avvenne nel 2011, può generare confusione e sovrapposizioni di competenze fra le diverse professioni.
- “È evidente che se ogni disegno normativo segue un percorso autonomo, il rischio è che ci siano sconfinamenti di competenze professionali a scapito di altri ordini,” ha avvertito.
- “Sappiamo che il governo è attento a queste problematiche,” ha commentato De Luca, esprimendo fiducia che le istanze dei consulenti del lavoro vengano ascoltate e prese in considerazione nelle prossime sessioni legislative.
Cooperazione interprofessionale
De Luca ha anche menzionato l’importanza di una cooperazione interprofessionale, evidenziando come la frammentazione delle normative possa ostacolare non solo il lavoro dei consulenti del lavoro, ma anche la qualità dei servizi offerti ai clienti. “Vorremmo che anche gli altri professionisti si impegnassero a normare le proprie competenze senza andare a pescare nelle competenze altrui,” ha concluso, ribadendo la necessità di un approccio collaborativo nella definizione degli ambiti professionali.
La convention ha rappresentato un’importante occasione di riflessione e di dialogo per i consulenti del lavoro, che si sono riuniti per discutere non solo delle sfide attuali, ma anche delle opportunità future. La presenza di esperti e relatori di spicco ha arricchito il dibattito, permettendo una visione più ampia sui temi da affrontare.
In un’epoca caratterizzata da cambiamenti rapidi e da una crescente digitalizzazione, il coordinamento tra le diverse professioni diventa cruciale. Le innovazioni tecnologiche, come l’IA, non solo modificano il modo di lavorare, ma richiedono anche un costante aggiornamento delle competenze e delle normative. I consulenti del lavoro, in questo scenario, hanno un ruolo chiave nel guidare le aziende verso una gestione più efficiente e conforme alle nuove regole.
La sfida principale resta quindi quella di garantire che i professionisti siano equipaggiati per affrontare le nuove realtà del mercato del lavoro. De Luca ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di un impegno collettivo affinché le istituzioni legislative comprendano l’urgenza di riformare gli ordinamenti professionali, creando così un sistema che possa rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
L’auspicio di De Luca è che, attraverso un dialogo costante e la cooperazione tra professionisti e istituzioni, si possa raggiungere un risultato concreto e duraturo, capace di sostenere i consulenti del lavoro e, di conseguenza, l’intero sistema economico italiano.
