Intelligenza artificiale e lavoro: la necessità di una regolazione urgente

Intelligenza artificiale e lavoro: la necessità di una regolazione urgente

Intelligenza artificiale e lavoro: la necessità di una regolazione urgente

Matteo Rigamonti

Ottobre 25, 2025

L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente diventando una componente centrale del panorama lavorativo moderno, sollevando interrogativi cruciali riguardo alla sua integrazione e regolamentazione. Giovanni Marcantonio, segretario del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha recentemente sottolineato l’importanza di una regolazione adeguata durante la Convention Nazionale dei Consulenti del Lavoro a Napoli, in occasione del sessantesimo anniversario della creazione del Consiglio nazionale dei professionisti. Le sue parole risuonano forti e chiare: la regolazione dell’IA è necessaria e ignorarla sarebbe un errore imperdonabile.

La qualità dei dati come priorità

Marcantonio ha evidenziato il fatto che l’IA è uno strumento che dipende in modo significativo dalla qualità e dalla quantità dei dati utilizzati per sviluppare algoritmi efficaci. “La quantità di dati oggi è talmente vasta che non fa più la differenza”, ha affermato, suggerendo che l’attenzione dovrebbe spostarsi sulla qualità dei dati stessi e sulla loro integrazione nei processi lavorativi. Questo approccio è cruciale per garantire che l’IA possa essere utilizzata in modo consapevole e responsabile, non solo come un ausilio, ma come un vero e proprio strumento di decisione.

Le sfide etiche e legali

Il tema della qualità dei dati è diventato sempre più rilevante nel contesto dell’IA, poiché dati scadenti possono portare a decisioni errate o discriminatorie. Ad esempio, se un algoritmo viene addestrato su un dataset che riflette pregiudizi storici, le sue decisioni possono perpetuare tali pregiudizi. Pertanto, i professionisti del settore devono essere pronti a gestire queste sfide e a garantire che l’IA venga implementata in modo etico e giusto.

Marcantonio ha anche messo in evidenza come l’IA Act dell’Unione Europea classifichi la materia del lavoro come “alto rischio”. Questo implica che i consulenti del lavoro giocheranno un ruolo fondamentale nell’applicazione di tali normative nella vita quotidiana. La loro funzione non sarà solo quella di adattarsi all’innovazione tecnologica, ma anche di progettare e modellare come queste innovazioni possano interagire con la pubblica amministrazione. “Dobbiamo scegliere tra subire l’innovazione tecnologica o progettare con essa”, ha affermato, indicando la necessità di un approccio proattivo.

L’importanza della responsabilità legale

In questo contesto, Stefano Sassara, tesoriere del CNO dei consulenti del lavoro, ha espresso dubbi sulla possibilità di includere l’IA come causa unica di danno nella polizza assicurativa di un professionista. Questa riflessione porta alla luce un’altra dimensione importante della discussione: la responsabilità legale e la necessità di avere chiari confini su chi è responsabile in caso di errori o malfunzionamenti dell’IA. Con l’aumento dell’uso dell’IA in vari settori, la questione della responsabilità diventa sempre più cruciale, richiedendo una riforma delle normative esistenti che reggono la responsabilità civile.

L’IA non è solo una questione tecnica; è anche un argomento di grande rilevanza sociale ed etica. La sua implementazione ha il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui lavoriamo, ma comporta anche il rischio di amplificare le disuguaglianze esistenti. I consulenti del lavoro sono chiamati a svolgere un ruolo di mediazione in questo contesto, assicurando che le tecnologie emergenti vengano adottate in modo che beneficino tutti i lavoratori, non solo una ristretta élite.

In definitiva, il dibattito sull’IA e sulla sua regolamentazione è destinato a intensificarsi nei prossimi anni. Con l’evoluzione continua della tecnologia e il suo impatto sul mondo del lavoro, i consulenti del lavoro si trovano in prima linea, pronti a navigare le sfide e le opportunità che l’IA presenta. La loro esperienza e competenza saranno fondamentali per garantire che l’adozione dell’IA avvenga in modo etico e responsabile, a beneficio di tutti.