Riccardo Tozzi, produttore e già presidente dell’Anica, ha recentemente esposto le sue preoccupazioni riguardo al futuro del cinema italiano durante un’intervista all’ANSA, in occasione della Festa del Cinema di Roma. Secondo Tozzi, i tagli previsti dal governo rappresentano una minaccia seria e senza precedenti per l’industria cinematografica nazionale. Egli ha affermato che “quanto sta accadendo è qualcosa di qualitativamente e quantitativamente completamente diverso da tutte le piccole ‘crisi’ del cinema italiano che abbiamo passato in questi anni”, evidenziando come la situazione attuale non possa essere paragonata a nessuna delle difficoltà precedenti.
il rischio di un calo verticale nella produzione
Tozzi ha avvertito riguardo a un possibile calo verticale della produzione cinematografica, che potrebbe durare mesi. A differenza della crisi del 2008, che ha visto un calo del 30%, il rischio attuale è di un’interruzione totale delle attività, con ripercussioni devastanti non solo per i produttori, ma anche per le sale cinematografiche. Tozzi ha sottolineato l’importanza cruciale del cinema italiano, che rappresenta il 30% del mercato cinematografico. Senza questi film, il rischio è che molte sale chiudano.
l’importanza della fiction italiana
Non solo il cinema, ma anche la fiction italiana ha un ruolo fondamentale nel panorama audiovisivo del Paese. Tozzi ha ricordato che “la fiction italiana tiene in piedi Rai 1, che a sua volta sostiene la Rai”. Tuttavia, con la riduzione delle produzioni, si prevede un lungo periodo di vuoto, che potrebbe portare a conseguenze gravi per le strutture industriali coinvolte. “Ci sarà un blocco generale dell’attività di cui non si valutano i riflessi”, ha aggiunto, facendo eco alle preoccupazioni di molti professionisti del settore.
necessità di un dialogo costruttivo
Tozzi ha riconosciuto che alcune problematiche attuali derivano da scelte sbagliate e da una perdita di controllo nella gestione delle risorse. “È comprensibile che il Ministero delle Finanze si sia posto il problema degli sforamenti dello stanziamento”, ha dichiarato, suggerendo che una revisione delle strategie di finanziamento e sostegno sarebbe auspicabile. Secondo lui, la soluzione potrebbe essere quella di:
- Mettersi al tavolo per analizzare tutto.
- Comprendere come si può mettere in piedi un sistema che funzioni.
Un altro aspetto cruciale è la necessità di cambiare la percezione del cinema italiano. “Bisogna uscire dall’immagine del pittoresco cinemetto romano dei comunisti; oggi esiste un settore industriale molto importante per il Paese”, ha affermato Tozzi.
un sistema di sostegno per il futuro
La distanza di conoscenza tra il governo e il settore cinematografico sembra essere un ostacolo significativo. Tozzi ha sottolineato che ci vorrà tempo per avvicinarsi, ma è fondamentale che la politica comprenda l’importanza dell’industria cinematografica e il suo ruolo nell’economia. Un punto centrale della proposta di Tozzi è l’implementazione di un sistema di sostegno basato sul tax credit, già utilizzato con successo in molti altri Paesi, compresi gli Stati Uniti.
“Dobbiamo creare un sistema prevedibile, compatibile e gestibile all’interno del bilancio dello Stato”, ha concluso. Questa misura potrebbe rappresentare una soluzione efficace per garantire la sostenibilità e la crescita del settore, fornendo un supporto concreto ai produttori e agli artisti.
In un momento in cui l’industria cinematografica italiana si trova di fronte a sfide senza precedenti, le parole di Tozzi servono da campanello d’allarme. La necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra il governo e il settore è più urgente che mai. La crisi che si profila all’orizzonte potrebbe non solo minacciare la produzione di film e fiction, ma anche mettere a rischio posti di lavoro e innescare una spirale negativa difficile da invertire. Con il contributo di professionisti del settore e un impegno politico serio, potrebbe essere possibile trovare una via d’uscita e garantire un futuro prospero per il cinema italiano.
