Milano, 7 giugno 2024 – Il mercato del lavoro globale tiene duro nonostante le tensioni internazionali, ma si sta trasformando a ritmo serrato. Al centro di questo cambiamento c’è l’intelligenza artificiale. A dirlo è Sander van ‘t Noordende, amministratore delegato di Randstad, uno dei giganti mondiali delle risorse umane, intervistato durante la sua visita in Italia.
Il lavoro si trasforma: resistere e imparare
Van ‘t Noordende racconta di un mercato del lavoro che, nonostante le difficoltà geopolitiche e le incertezze economiche, mostra una buona capacità di adattamento. “Il lavoro cambia velocemente. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando ruoli e competenze, mentre le sfide economiche complicano il quadro”, spiega il manager olandese dalla sala riunioni al decimo piano della sede milanese di Randstad. Oggi non si parla più solo di sicurezza del posto di lavoro, ma di sicurezza nel sapersi reinventare.
Le aziende che vanno bene sono quelle che puntano a far crescere i loro dipendenti con nuovi corsi e aggiornamenti. “La tecnologia deve essere un alleato, non un nemico. Chi investe nella formazione continua, alla fine, vince”, aggiunge van ‘t Noordende, citando i programmi di aggiornamento digitale già attivi in Olanda e Germania.
Futuro del lavoro: flessibilità e nuove strade
Per i prossimi mesi, la parola d’ordine è adattarsi. “Ci aspettano modelli di lavoro ibridi, carriere meno lineari e una richiesta crescente di competenze digitali e relazionali”, sottolinea il ceo di Randstad. L’incertezza economica non sparirà, ma chi saprà reinventarsi e usare l’AI a proprio vantaggio avrà più chance di emergere. “A Rotterdam, per esempio, molti giovani sviluppatori seguono corsi serali per restare al passo”, racconta.
Generazione Z: ambiziosi e concreti
Un capitolo a parte è dedicato alla Generazione Z. I dati di Randstad mostrano che i giovani nati dopo il 1995 sono ambiziosi ma con i piedi per terra. “Non cambiano lavoro perché sono poco fedeli, ma perché vogliono crescere”, spiega il manager. Cercano aziende che puntino sulla loro formazione e offrano percorsi chiari. “Sono i più pronti ad usare l’AI: la vedono come uno strumento per migliorarsi, non come una minaccia”, aggiunge.
In Italia questa tendenza si vede chiaramente: i giovani chiedono datori di lavoro che rispecchino i loro valori e garantiscano opportunità di crescita concreta. “Per loro, lo sviluppo della carriera conta quanto lo stipendio o la flessibilità”, ammette van ‘t Noordende, mentre fuori dalla finestra il traffico scorre lento su viale Restelli.
Intelligenza artificiale: cambiare i lavori, non solo tagliarli
Sul tema caldo dell’intelligenza artificiale, il ceo di Randstad è chiaro: “Non si tratta solo di togliere posti di lavoro, ma di trasformarli”. L’automazione cancella alcune mansioni ripetitive, ma apre spazio a creatività, empatia e giudizio umano. La vera sfida è far sì che tutti possano imparare le nuove competenze richieste.
“Serve un approccio che guardi al quadro completo”, spiega van ‘t Noordende. Servono investimenti pubblici e privati per sostenere sia le competenze digitali sia quelle più umane, come il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi. “Solo così l’AI potrà essere uno strumento di inclusione”, ribadisce.
Recruiting: tecnologia sì, ma senza perdere il contatto umano
Anche il lavoro dei recruiter sta cambiando. L’intelligenza artificiale aiuta a far combaciare domanda e offerta più velocemente, riduce i pregiudizi e anticipa le esigenze delle aziende. “Oggi troviamo talenti disponibili prima ancora che le imprese li cerchino”, racconta van ‘t Noordende. Ma, con un gesto della mano, sottolinea: “La tecnologia dà efficienza, ma l’empatia resta insostituibile”.
Alla fine dell’incontro, mentre si alzava dalla poltrona grigia della sala conferenze, van ‘t Noordende ha sorriso: “Il futuro del lavoro? Sarà sempre una questione di persone”.
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Mercato del lavoro e intelligenza artificiale: l’analisi del ceo Randstad
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Il ceo Randstad analizza l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro: nuove competenze e centralità umana.
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