Notte di terrore a Genova: un blitz nel liceo occupato tra spranghe e svastiche

Notte di terrore a Genova: un blitz nel liceo occupato tra spranghe e svastiche

Notte di terrore a Genova: un blitz nel liceo occupato tra spranghe e svastiche

Matteo Rigamonti

Ottobre 27, 2025

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 novembre 2023, un episodio di violenza ha scosso il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova, occupato dagli studenti. Un gruppo di individui, armati di spranghe e probabilmente legati a ambienti neofascisti, è entrato nell’istituto lanciando slogan provocatori come «Viva il duce». Questa incursione ha sollevato un’ondata di indignazione tra la comunità scolastica e non solo, evidenziando un problema di intolleranza che continua a manifestarsi in diverse forme nella società contemporanea.

Gli occupanti del liceo, che avevano organizzato una manifestazione pacifica con finalità culturali, hanno denunciato l’accaduto, condividendo foto e video sui social media per documentare la violenza subita. Durante l’intrusione, gli aggressori hanno devastato alcune aule, imbrattando i muri con svastiche e rompendo vetri, un atto che rappresenta un attacco diretto non solo all’istituto ma anche ai valori democratici su cui si fonda la nostra società. È significativo notare che, al momento dell’attacco, nessuno degli studenti presenti è rimasto ferito.

La dinamica dell’attacco

Secondo le ricostruzioni della polizia, il gruppo di intrusi è riuscito a entrare forzando il portone d’ingresso con delle aste e altri materiali prelevati da un cantiere edile nelle vicinanze. Una volta all’interno, oltre a imbrattare i muri con scritte di odio, gli aggressori hanno svuotato gli estintori, creando un clima di caos e paura. La polizia ha subito avviato le indagini, esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e identificare i responsabili. I primi testimoni hanno descritto gli assalitori come giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni, identificandoli con il termine colloquiale “maranza”, utilizzato per descrivere ragazzi spesso coinvolti in atti di bullismo e vandalismo.

Le reazioni delle autorità

L’episodio ha attirato l’attenzione della sindaca di Genova, Silvia Salis, che ha definito l’accaduto «un episodio di estrema gravità». La sindaca ha sottolineato che «la violenza non è tollerabile in alcuna sua forma» e ha espresso preoccupazione per la presenza di simboli di odio come le svastiche sui muri delle scuole, che rappresentano un attacco ai valori fondamentali della democrazia. Ha auspicato che le autorità competenti possano fare chiarezza rapidamente e identificare gli autori di questo gesto inquietante.

Anche Simone Leoncini, consigliere comunale di Avs, ha condannato l’aggressione, affermando che «non possiamo lasciare impunita un’aggressione violenta contro studenti e contro la scuola come spazio libero di crescita, cultura e partecipazione». Leoncini ha invitato la comunità di Genova a stringersi intorno al liceo Leonardo Da Vinci e a sostenere gli studenti in questo momento difficile, riaffermando l’importanza di una Genova democratica e antifascista.

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso la sua viva preoccupazione per l’accaduto, sottolineando che «la scuola non può essere mai un luogo di intimidazione». Valditara ha esortato le autorità a identificare rapidamente i responsabili di questo atto di violenza, che sembra avere connotazioni neofasciste. Ha ribadito l’importanza di mantenere la scuola come un luogo di confronto libero e rispettoso, in cui le differenze di opinione possano essere espresse in un clima di dialogo e non di prevaricazione.

Un contesto di crescente intolleranza

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente intolleranza e violenza negli ambienti scolastici e sociali, dove gesti di odio e razzismo continuano a manifestarsi. Le svastiche, simboli di un passato oscuro e di oppressione, tornano a comparire nei luoghi più inaspettati, spingendo le istituzioni e la società civile a riflettere sulla necessità di una maggiore educazione sui temi della tolleranza e del rispetto. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi episodi simili in diverse città italiane, suggerendo che il problema non è isolato ma parte di un fenomeno più ampio che richiede una risposta collettiva.

Le scuole, in quanto luoghi di formazione e crescita, devono essere protette e difese da atti di violenza e intolleranza. Le occupazioni studentesche, spesso motivate da nobili intenti culturali e di protesta, non dovrebbero essere il pretesto per attacchi violenti. La comunità educativa, le istituzioni e la società civile devono unirsi per creare un ambiente sicuro e rispettoso, dove ogni studente possa sentirsi protetto e valorizzato.

La violenza e l’intolleranza non possono trovare spazio nelle scuole, che devono rimanere luoghi di libertà, apprendimento e crescita personale. La risposta a questi atti deve essere ferma e chiara, affinché episodi come quello avvenuto al liceo Leonardo Da Vinci non si ripetano mai più.