Nuove rivelazioni sull’omicidio di Chiara Poggi: perché Alberto Stasi potrebbe essere innocente

Nuove rivelazioni sull'omicidio di Chiara Poggi: perché Alberto Stasi potrebbe essere innocente

Nuove rivelazioni sull'omicidio di Chiara Poggi: perché Alberto Stasi potrebbe essere innocente

Matteo Rigamonti

Ottobre 27, 2025

La tragica vicenda di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villa a Garlasco, ha avuto un impatto profondo sull’opinione pubblica italiana e sul sistema giuridico del paese. Recenti sviluppi nell’indagine condotta dalla Procura di Pavia sembrano mettere in discussione le basi delle condanne che hanno portato Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, a essere incarcerato dal dicembre 2015. Secondo fonti affidabili, come riportato da Luca Fazzo sul Giornale, l’ipotesi che Stasi possa essere l’autore del delitto sta diventando sempre più fragile, mentre l’attenzione si sposta su un altro possibile sospettato: Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

La riscrittura della dinamica dell’omicidio

Le nuove indagini hanno portato a una riscrittura della dinamica dell’omicidio, un aspetto cruciale che potrebbe scagionare Stasi. Le evidenze suggeriscono che l’aggressione a Chiara non sia avvenuta in un’unica fase, ma si sia protratta nel tempo, permettendo alla vittima di tentare una difesa. Questo dettaglio è fondamentale perché implica che l’ora del delitto deve essere posticipata rispetto a quanto inizialmente stabilito. L’alibi di Stasi, che lo colloca lontano dall’abitazione durante i momenti cruciali, diventa quindi più solido.

L’analisi delle tracce di sangue

Uno degli aspetti più rilevanti di queste nuove indagini è l’analisi delle tracce di sangue, condotta dai Ris di Cagliari e attualmente sotto segreto. L’anatomopatologa Cristina Cattaneo ha realizzato una controanalisi dell’autopsia di Chiara, utilizzando la Bloodstain Pattern Analysis (Bpa) per ricostruire i movimenti dell’assassino durante l’aggressione. I risultati suggeriscono che Chiara ha avuto il tempo di difendersi, il che contraddice la narrazione iniziale secondo cui l’omicidio sarebbe avvenuto in un breve lasso di tempo. La necessità di un confronto tra le evidenze raccolte e le dichiarazioni di Stasi diventa quindi imprescindibile.

La cronologia del delitto

La finestra temporale che ha portato alla condanna di Stasi è stata fissata tra le 9:12 e le 9:35. In questo intervallo, si sostiene che avrebbe dovuto:

  1. Uccidere Chiara
  2. Lavarsi le mani
  3. Tornare a casa

Tuttavia, le prime analisi patologiche indicano che il decesso potrebbe essere avvenuto intorno alle 11:00, ben oltre il limite stabilito dalla sentenza. Questo porta a una riflessione critica su come le evidenze scientifiche siano state interpretate e utilizzate durante il processo. L’ipotesi iniziale, che dava a Stasi la possibilità di compiere l’omicidio in appena 23 minuti, appare sempre più insostenibile alla luce delle nuove scoperte.

Le prospettive future dell’indagine

Attualmente, i computer di Mario Venditti, ex procuratore, sequestrati il 26 settembre, sono nuovamente sotto analisi da parte della Guardia di Finanza. Questo sviluppo potrebbe portare a ulteriori rivelazioni, non solo riguardo al caso di Chiara Poggi, ma anche sul modo in cui le indagini sono state condotte nel passato. L’accertamento di eventuali irregolarità potrebbe non solo cambiare il corso della giustizia per Alberto Stasi, ma anche influenzare la percezione pubblica sulla credibilità del sistema legale italiano.

La questione rimane aperta e la ricerca della verità continua, mentre le nuove scoperte potrebbero modificare radicalmente le conclusioni raggiunte negli anni precedenti. La comunità attende con interesse ulteriori sviluppi in un caso che ha suscitato grande attenzione e dibattito, con la speranza che la giustizia possa finalmente fare il suo corso.