Roma, 10 giugno – Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso la giornata di lunedì in calo, attestandosi a 77,6 punti base dopo aver toccato un minimo intraday di 77,2. Poco dopo le 17.30 a Piazza Affari, il dato segnava un leggero calo rispetto ai 78,3 punti base dell’apertura, riportando il differenziale ai livelli più bassi da metà agosto dello scorso anno.
Lo spread Btp-Bund scende ai minimi da agosto: cosa è successo oggi
Durante la seduta, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è rimasto stabile in una forbice stretta, con una tendenza chiara al ribasso. Il rendimento del Btp decennale ha chiuso al 3,39%, scendendo sotto quello dei titoli francesi, fermi al 3,41%. Un dettaglio che non è passato inosservato tra gli operatori del mercato obbligazionario, soprattutto in un clima di cautela che ha caratterizzato le ultime settimane.
Secondo alcuni analisti di Piazza Affari, questa discesa dello spread riflette una fase di relativa calma sui mercati europei. “C’è meno tensione rispetto ai mesi scorsi, anche se la prudenza rimane”, ha spiegato un trader di una banca d’investimento milanese. Il riferimento va alle ultime mosse della Banca Centrale Europea e all’andamento dei dati economici nell’Eurozona.
Italia e Francia a confronto: il segnale del mercato
Il fatto che il rendimento del Btp sia sceso sotto quello francese è un segnale da non sottovalutare. “Non capita spesso che il decennale italiano renda meno di quello francese”, ha osservato un gestore obbligazionario contattato nel pomeriggio. “È un indicatore chiaro che, almeno per ora, il rischio percepito sull’Italia è contenuto, almeno dal punto di vista dei mercati”.
La Germania resta comunque il punto di riferimento per la solidità finanziaria nell’area euro. Oggi il Bund decennale tedesco ha mantenuto un rendimento intorno al 2,6%, confermando il suo ruolo di bene rifugio. Eppure, la distanza tra i titoli italiani e quelli tedeschi si è ridotta ai minimi da oltre tredici anni: l’ultima volta, ad agosto 2023, lo spread aveva toccato quota 77 punti base, valori che non si vedevano dal 2010.
Reazioni in sala e cosa aspettarsi
Tra le 16 e le 17, in sala contrattazioni si sono registrati scambi vivaci, ma senza eccessi. Alcuni operatori hanno collegato la discesa dello spread anche alla stabilità politica interna e alla percezione di una gestione attenta dei conti pubblici. “Il mercato segue con attenzione le prossime mosse del governo sulla legge di bilancio”, ha detto un analista romano. “Per ora non ci sono segnali di allarme”.
Non mancano però le incognite. Gli investitori sono in attesa delle prossime decisioni della Bce sui tassi e dei dati sull’inflazione europea. “La situazione può cambiare in fretta”, ha ammesso un broker di via Tomacelli, mentre monitorava i grafici in tempo reale.
