Roma, 6 giugno 2024 – Viktor Orban, primo ministro ungherese, ha bollato come “un errore” le sanzioni europee contro la Russia e ha annunciato un viaggio negli Stati Uniti per discuterne con Donald Trump. La notizia è arrivata questa mattina a Budapest, durante una conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei ministri. Orban, che da mesi si muove su una linea tutta sua rispetto a Bruxelles sulla guerra in Ucraina, ha chiesto a gran voce un cambio di strategia da parte dell’Occidente.
Orban: “Le sanzioni non funzionano, fanno male a noi”
Davanti ai giornalisti nella sala stampa del Parlamento, Orban non ha girato intorno al punto: “Le sanzioni contro la Russia non stanno dando i risultati sperati. Anzi, stanno facendo male all’economia europea”, ha detto con decisione. Per il premier ungherese, le restrizioni commerciali e finanziarie hanno avuto “effetti controproducenti”, soprattutto per i Paesi dell’Europa centrale. “Paghiamo bollette più care, le nostre industrie arrancano”, ha spiegato, citando in particolare il settore automobilistico ungherese.
Poi la notizia del viaggio: Orban volerà negli Stati Uniti “nei prossimi giorni” per incontrare Donald Trump, candidato repubblicano alle presidenziali di novembre. “Voglio parlare con lui su come uscire da questa impasse sull’Ucraina”, ha detto. Nessuna data ufficiale, ma fonti diplomatiche a Budapest confermano che il viaggio è già in fase avanzata di preparazione.
Tappa in Vaticano: l’incontro con Papa Francesco
Prima di volare in America, Orban farà una sosta a Roma. Nel pomeriggio è atteso in Vaticano per un colloquio privato con Papa Francesco. L’appuntamento è stato confermato dalla Sala Stampa della Santa Sede e rientra negli sforzi del Pontefice per spingere verso una soluzione diplomatica del conflitto. Orban, che aveva già incontrato il Papa lo scorso anno durante la visita apostolica a Budapest, porterà sul tavolo la sua proposta di “cessate il fuoco immediato” e l’avvio di negoziati diretti tra Mosca e Kiev.
Fonti vicine al governo ungherese raccontano che il premier punterà a coinvolgere il Vaticano come mediatore, considerato “l’unico interlocutore credibile” da Budapest. “Il Papa ha mostrato più volte attenzione per la pace”, ha detto un consigliere di Orban. L’incontro, a porte chiuse, durerà circa mezz’ora.
Ungheria in bilico, Bruxelles e Kiev non ci stanno
Da tempo, l’Ungheria segue una linea diversa dagli altri Paesi Ue sulla guerra in Ucraina. Orban ha più volte bloccato o rallentato nuove sanzioni contro Mosca, chiedendo garanzie sulle forniture energetiche e protezione per le aziende nazionali. Una posizione che ha irritato Bruxelles e le principali capitali europee.
Fonti della Commissione europea, interpellate poco dopo le parole di Orban, hanno ribadito che “le sanzioni restano uno strumento fondamentale per mettere pressione sulla Russia”. Berlino e Parigi, per ora, preferiscono non commentare. A Kiev, invece, il portavoce del ministero degli Esteri ha definito “incomprensibili” le dichiarazioni del premier ungherese: “La solidarietà europea non si discute”, ha detto.
Il viaggio negli Usa: un messaggio forte a livello internazionale
Se confermato, il viaggio di Orban negli Stati Uniti sarà un segnale politico importante. Trump, che ai tempi della presidenza aveva buoni rapporti con il leader ungherese, ha spesso criticato come l’Occidente ha gestito la crisi in Ucraina. Fonti repubblicane sostengono che l’ex presidente sia pronto a riceverlo nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.
“Credo che Trump abbia idee chiare per riportare la pace”, ha detto Orban ai giornalisti, prima di fare una pausa e guardare fuori dalla finestra. “Ci vuole coraggio per cambiare strada”, ha aggiunto. Ha sistemato rapidamente i fogli sul tavolo e ha chiuso la conferenza senza altre domande.
