Rovigo, 8 giugno 2024 – Dopo quasi trent’anni di attesa, la Procura di Rovigo ha finalmente chiuso il cerchio. Karel Dusek, 48 anni, cittadino ceco, è stato rinviato a giudizio per l’omicidio di Maria Grazia Zennaro e della figlia Monica. Le due donne furono uccise a bastonate nel bar di famiglia a Rosolina, il 29 giugno 1997. Il processo prenderà il via il 13 marzo davanti alla Corte d’Assise di Rovigo, una data che attendevano da anni i familiari e l’intera comunità.
Quando Rosolina si fermò per sempre
Era una tranquilla domenica mattina, quasi estate inoltrata, quando Rosolina si svegliò sotto choc. Maria Grazia e Monica furono trovate morte dietro il bancone del loro bar in via Roma, poco dopo le 7.30. Le prime indagini parlavano chiaro: colpi ripetuti con un oggetto pesante, forse una spranga o un bastone. La cassa era stata forzata e mancavano circa 400mila lire. All’epoca, sembrava una rapina finita nel sangue.
Ma quel caso si fece subito complicato. Nessuno aveva visto nulla, poche tracce lasciate dall’assassino. Gli investigatori passarono al setaccio clienti e vicini, senza trovare un filo diretto. “Sembrava un mistero destinato a rimanere tale”, racconta un ex poliziotto che seguì le prime indagini. Eppure, il ricordo di quelle due donne non è mai sbiadito. Ogni anno, a Rosolina, si celebra una messa in loro memoria davanti al bar ormai chiuso da tempo.
La svolta che nessuno si aspettava
È solo di recente, grazie a nuove tecniche scientifiche e a una revisione attenta degli atti, che la Procura è riuscita a mettere insieme i pezzi mancanti. Le indagini hanno puntato dritto su Karel Dusek, che all’epoca aveva poco più di vent’anni e qualche precedente per furti. I dettagli sulle prove non sono stati svelati, ma fonti vicine al caso parlano di tracce biologiche e testimonianze ritrovate dopo anni di silenzio.
“Abbiamo lavorato senza clamore, ma senza mai mollare”, ha detto il procuratore capo di Rovigo in un breve incontro con la stampa. “Adesso tocca alla giustizia fare il suo corso”.
Processo alle porte
Il rinvio a giudizio è arrivato pochi giorni fa. Dusek, che oggi vive in Repubblica Ceca, dovrà presentarsi in tribunale il 13 marzo 2025. L’accusa è pesante: duplice omicidio aggravato dalla crudeltà e dalla rapina. I legali della famiglia Zennaro hanno accolto con sollievo la notizia. “Dopo tutto questo tempo, finalmente si apre uno spiraglio di verità”, hanno detto.
Nel paese, la notizia ha risvegliato vecchi ricordi. Qualcuno si è fermato davanti all’ex bar, ora chiuso e con le vetrine impolverate. Una signora anziana, che conosceva bene Maria Grazia, ha detto a bassa voce: “Non l’abbiamo mai dimenticata. Speriamo solo che chi ha fatto questo paghi davvero”.
Un simbolo di giustizia e memoria
Il caso di Rosolina resta uno dei cold case più noti della provincia e un monito sulle difficoltà di chi indaga su fatti vecchi e difficili da risolvere. La Procura di Rovigo ha più volte sottolineato quanto sia importante lavorare insieme, forze dell’ordine e magistratura, per non lasciare impuniti i crimini più gravi. “Ricordare le vittime è un dovere delle istituzioni”, ha ribadito il procuratore.
Solo così, forse, la comunità potrà trovare un po’ di pace. Per ora, resta l’attesa. Quella dei familiari, degli amici, di un intero paese che da 27 anni cerca risposte su una ferita aperta nella sua storia.
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