Garlasco: Carlo Taormina e il suo amore per i casi misteriosi, anche in tv con IgnotoX

Garlasco: Carlo Taormina e il suo amore per i casi misteriosi, anche in tv con IgnotoX

Garlasco: Carlo Taormina e il suo amore per i casi misteriosi, anche in tv con IgnotoX

Matteo Rigamonti

Ottobre 28, 2025

Milano, 29 giugno 2024 –
«Andrea Sempio era sul luogo del delitto insieme ad Alberto Stasi, ma non ha ucciso Chiara Poggi». Così lunedì sera, negli studi di La7 durante “IgnotoX”, Carlo Taormina è tornato a parlare del caso Garlasco, anche se non è coinvolto nell’inchiesta. L’avvocato romano, noto per il suo modo di fare e per le uscite spesso controcorrente, ha ribadito in diretta una tesi già espressa sui social, scatenando subito un acceso dibattito.

Taormina e Garlasco, parole che riaccendono il caso

Non è la prima volta che Taormina si inserisce in grandi vicende giudiziarie senza avere un ruolo ufficiale. Lunedì 27 ottobre, ospite di Pino Rinaldi, ha raccontato di essere stato contattato da «terze persone» a Garlasco per valutare la difesa di Sempio, ma di non aver mai preso l’incarico. «Quello che pesa su Sempio è il fatto di essere finito nell’inchiesta dal 2016, girando a casa Poggi per via dell’amicizia con Marco. Non regge la sua versione: non è possibile che non abbia mai incontrato Chiara. Non si sono visti? Non si sono toccati?», ha detto l’avvocato, aggiungendo che, secondo lui, Sempio avrebbe dovuto presentarsi subito ai magistrati dopo che è saltata fuori la sua traccia di dna.

Le parole di Taormina hanno subito acceso il dibattito, soprattutto dopo il post sui social in cui invitava Sempio a confessare che il suo alibi – lo scontrino di Vigevano – sarebbe falso. Un’affermazione che ha sollevato polemiche, anche perché non è la prima volta che l’avvocato prende posizione su casi in cui non è formalmente coinvolto.

Un avvocato tra tribunali e politica

Nato nel 1940, Carlo Taormina si è fatto conoscere difendendo personaggi del calibro di Bettino Craxi e Giulio Andreotti, e seguendo processi storici come la strage di Ustica, l’eccidio delle Fosse Ardeatine e il delitto di Cogne, dove rappresentò Annamaria Franzoni. Nel frattempo ha avuto anche una carriera politica: deputato di Forza Italia, nel 2001 è stato sottosegretario all’Interno nel governo Berlusconi, ma lasciò l’incarico dopo sei mesi per un conflitto di interessi. Negli ultimi anni ha anche avvicinato il Movimento 5 Stelle, segnando un percorso politico tutt’altro che lineare.

È ormai noto il suo modo di intervenire pubblicamente su casi giudiziari senza far parte né della difesa né dell’accusa. Sul caso Garlasco, era circolata la voce che Sempio si fosse rivolto a lui dopo l’addio di Massimo Lovati, ma lo stesso Taormina ha smentito.

Quando Taormina entra nei casi più caldi

Non è la prima volta che l’avvocato romano si infila in casi giudiziari di grande risonanza mediatica. Nel 1997, per esempio, nel caso dell’omicidio di Marta Russo all’università La Sapienza di Roma, presentò un esposto contro i magistrati, pur non avendo alcun rapporto con la difesa degli imputati. Secondo lui, durante l’interrogatorio di Gabriella Alletto non sarebbero stati rispettati i diritti del testimone.

Anche nel caso di Yara Gambirasio, Taormina, come privato cittadino, presentò un’istanza per il riesame del Dna, chiedendo di rivedere il processo che aveva portato all’ergastolo di Massimo Bossetti. Un’iniziativa che all’epoca fece discutere, dividendo familiari della vittima e avvocati.

Il nome che torna nei casi più controversi

Dove c’è un caso che fa discutere, ecco spuntare il nome di Carlo Taormina. Lo sanno bene i cronisti che lo incontrano nei tribunali o nei talk show in prima serata. «Io parto da quello che la magistratura sta valutando. Penso che Sempio fosse sul luogo del delitto. Può essere innocente, ma c’era», ha ribadito lunedì sera. In studio qualcuno scuoteva la testa, altri prendevano appunti. Taormina si è sistemato gli occhiali, ha incrociato le mani e ha aspettato la prossima domanda.