Milano, 14 giugno 2024 – Il prezzo del petrolio ha aperto oggi in leggero calo sui mercati internazionali. Il WTI si attesta a 61,22 dollari al barile, in discesa dello 0,15%, mentre il Brent scende dello 0,09% a 65,56 dollari. Dietro a questo movimento, dicono gli operatori, ci sono le incertezze sulla domanda globale e le tensioni geopolitiche che continuano a pesare sul settore energetico.
Petrolio in calo: i dati del mattino
All’apertura delle contrattazioni a Londra e New York, i futures sul greggio hanno mostrato subito prudenza. Il Brent, punto di riferimento per l’Europa, ha aperto poco sotto i 66 dollari. Il WTI si è mantenuto sopra i 61, ma in ribasso rispetto a ieri. “Il mercato sconta una domanda ancora debole, soprattutto dall’Asia”, spiega un analista di una banca d’affari londinese. Nei principali desk di trading si avverte però un clima di attesa: pochi si azzardano a fare previsioni troppo ottimistiche.
Domanda in frenata e tensioni sullo sfondo
Secondo le ultime stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), la crescita della domanda di petrolio nel secondo semestre 2024 potrebbe essere più bassa del previsto. A pesare è soprattutto il rallentamento dell’economia cinese e la contrazione della produzione industriale in Europa. “Stiamo vedendo segnali di debolezza nei consumi”, ha ammesso ieri un portavoce dell’IEA a Parigi. Solo dopo la diffusione dei dati macroeconomici i prezzi hanno iniziato a scendere.
Sul fronte geopolitico, la situazione resta tesa. Le trattative tra Stati Uniti e Iran sul nucleare non hanno ancora portato a risultati concreti e, nel Golfo Persico, le navi cisterna viaggiano ancora sotto scorta. “Qualsiasi notizia da Teheran o Washington può spostare il mercato di qualche punto percentuale”, racconta un trader milanese che segue da vicino le rotte del greggio.
Mercati in calo, ma prezzi alla pompa stabili
La discesa del petrolio si riflette anche sui mercati europei: stamattina Piazza Affari ha aperto in lieve ribasso, con il settore energetico tra i più penalizzati. Per gli italiani, però, l’effetto sui prezzi alla pompa rimane contenuto. Secondo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la benzina verde si mantiene a 1,89 euro al litro di media nazionale, il gasolio poco sotto 1,80 euro. “Non ci aspettiamo grandi cambiamenti nei prossimi giorni”, spiega un rappresentante di Assopetroli.
Gli scenari secondo gli esperti
Gli analisti restano cauti sul breve periodo. “Il mercato reagisce molto alle notizie economiche e alle tensioni internazionali”, osserva un economista della Bocconi. Basta una dichiarazione a sorpresa dall’OPEC o un’escalation in Medio Oriente per ribaltare tutto in fretta. Tuttavia, secondo le prime stime raccolte da alanews.it, il prezzo del petrolio dovrebbe restare tra i 60 e i 70 dollari al barile almeno fino all’estate.
Cautela nelle sale operative
Nei principali uffici di trading milanesi si respira prudenza. “Seguiamo con attenzione i dati sulla produzione statunitense”, dice un gestore che preferisce restare anonimo. Negli Stati Uniti, infatti, la produzione di shale oil continua a sorprendere per tenuta. Solo ieri sera l’American Petroleum Institute ha diffuso dati sulle scorte superiori alle attese: un segnale che potrebbe tenere sotto pressione i prezzi nelle prossime settimane.
Cosa ci aspetta
In breve, il calo di oggi si inserisce in un quadro di grande incertezza. Gli operatori restano vigili, pronti a reagire a qualsiasi segnale dai mercati o dalle cancellerie internazionali. Per ora, tra numeri e dichiarazioni, domina la prudenza. E la sensazione che il prezzo del greggio continuerà a oscillare su un filo, tra domanda incerta e tensioni geopolitiche sempre vive.
parametri SEO: prezzo petrolio oggi, WTI, Brent, domanda petrolio 2024, tensioni geopolitiche petrolio, mercato energia, prezzi benzina Italia
