Washington, 13 giugno 2024 – Il Pentagono ha confermato di aver lanciato tre raid contro quattro imbarcazioni sospettate di traffico di droga nell’Oceano Pacifico orientale, nelle prime ore di mercoledì. Quattordici persone hanno perso la vita nell’operazione, che rientra in una più ampia strategia per contrastare i cosiddetti “narcoterroristi”, ritenuti responsabili di un numero crescente di vittime tra gli americani.
Raid a sorpresa nel Pacifico: l’offensiva contro il narcotraffico
Le azioni militari si sono svolte tra le 2 e le 5 del mattino, ora locale, coinvolgendo unità navali e aeree degli Stati Uniti. Fonti del Pentagono spiegano che le navi erano sotto sorveglianza da giorni, dopo che intelligence e satelliti avevano segnalato movimenti sospetti al largo dell’America Centrale. “Abbiamo agito su informazioni precise”, ha detto un portavoce della Difesa, senza però entrare nei dettagli sulle nazionalità delle vittime o l’esatta provenienza delle imbarcazioni.
Secondo le prime ricostruzioni, i raid sono scattati dopo che i servizi segreti hanno raccolto prove di carichi destinati al mercato americano. Le imbarcazioni, di piccole dimensioni e molto veloci, erano equipaggiate per sfuggire ai radar. Solo una è riuscita a tentare la fuga, ma è stata fermata a circa 80 miglia nautiche dalla costa del Panama.
Politica e sicurezza: “Ora difendiamo la nostra terra”
Poche ore dopo l’operazione, Pete Hegseth – ex ufficiale dell’esercito e commentatore vicino all’amministrazione Biden – ha postato su X (ex Twitter) alcuni video degli attacchi. Nel suo messaggio ha sottolineato: “Per oltre vent’anni abbiamo difeso altri Paesi. Ora è il momento di difendere la nostra terra”. Parole dirette, che rispecchiano il clima di crescente allarme negli Stati Uniti per il peso del narcotraffico sulla sicurezza interna.
Hegseth ha aggiunto: “Questi narcoterroristi hanno ucciso più americani di Al-Qaeda e saranno trattati allo stesso modo. Li troveremo e li elimineremo”. Frasi forti, che hanno diviso l’opinione pubblica e sollevato critiche da parte di associazioni per i diritti umani. Alcuni esperti, come il professor Mark Feldman della Georgetown University, hanno visto in queste parole “un punto di svolta nella strategia americana contro il narcotraffico”.
Il Pacifico, nuova rotta del narcotraffico
Negli ultimi anni il traffico di droga lungo il Pacifico orientale è cresciuto molto. Secondo la DEA, nel 2023 sono state sequestrate oltre 120 tonnellate di cocaina in transito tra Colombia, Ecuador e Messico. Le rotte via mare sono diventate la via principale per far arrivare la droga negli Stati Uniti.
Le autorità americane stimano che ogni anno nell’area transitino circa 400 piccole imbarcazioni, molte delle quali riescono a sfuggire ai controlli grazie a tecnologie sempre più avanzate. “È una guerra silenziosa, ma i numeri non mentono”, ha detto un funzionario della Guardia Costiera. Solo nel primo semestre del 2024 si contano almeno 37 episodi simili, con oltre 60 arresti e numerosi sequestri.
Le vittime restano un mistero
Molte domande restano aperte sull’identità delle persone uccise durante i raid. Il Pentagono non ha rivelato nazionalità o possibili legami con cartelli noti. Alcuni media dell’America Centrale ipotizzano che tra le vittime ci siano honduregni e colombiani, ma non ci sono conferme ufficiali.
Le organizzazioni per i diritti umani chiedono trasparenza sulle regole d’ingaggio adottate dalle forze americane. “Serve chiarezza sulle modalità e sulle responsabilità”, ha detto Human Rights Watch in una nota. Il Dipartimento della Difesa ha ribadito che tutte le operazioni sono state condotte “nel rispetto delle leggi internazionali”.
La strategia Usa contro i narcoterroristi
L’azione nel Pacifico fa parte di una serie di iniziative lanciate dall’amministrazione Biden per rafforzare il controllo dei confini marittimi. Solo nell’ultimo mese sono state intensificate le missioni congiunte con le autorità di Messico e Panama. Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha sottolineato che “la lotta al narcotraffico è una priorità nazionale” e che l’obiettivo è “proteggere gli americani da una minaccia sempre più insidiosa”.
Per ora il Pentagono non esclude nuovi raid nei prossimi giorni. La tensione resta alta lungo le rotte del Pacifico orientale, dove, tra radar sempre accesi e pattugliamenti notturni, la battaglia contro i narcotrafficanti sembra destinata a durare ancora a lungo.
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